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Politici, redditi negati Giovanazzi furioso

TRENTO. E’ arrivato persino a minacciare di occupare l’aula del consiglio provinciale se non gli fosse data l’opportunità di spiegare e di chiarire. Nerio Giovanazzi ieri si è infuriato sul serio,...



TRENTO. E’ arrivato persino a minacciare di occupare l’aula del consiglio provinciale se non gli fosse data l’opportunità di spiegare e di chiarire. Nerio Giovanazzi ieri si è infuriato sul serio, prendendosela con il presidente Dorigatti, ma poi anche con i colleghi che non lo ascoltavano con la giusta attenzione e infine pure con i giornalisti, rei di non dare corretta informazione. Oggetto della vibrante protesta il richiamo del presidente del consiglio ai tre consiglieri che non hanno obbedito all’obbligo di rendere pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Assieme a Nerio Giovanazzi, si sono astenuti anche Pino Morandini (Pdl) e Claudio Eccher (Civica), ciascuno con motivi diversi. Precisamente l’ex primario ha concordato sulla necessità di trasparenza, «ma quest’anno ho voluto dare un segnale contro la “malsana attenzione” verso chi ha svolto sempre il suo dovere in una professione utile alla sua comunità».

Per Morandini invece si tratta di una difesa della dignità propria e della famiglia «perché un conto è garantire giustamente trasparenza e un conto è mettere alla berlina Tizio o Caio perché non si atteggia in modo servile ai cronisti», come se la comunicazione dei redditi fosse un favore che si fa ai giornalisti compiacenti e non ai cittadini che pagano quegli stipendi.

Ma il più scatenato è stato senz’altro Nerio Giovanazzi che ha accusato il presidente del consiglio di non tutelare a sufficienza i consiglieri, chiedendo la possibilità di un dibattito in aula sul tema o una sospensione della seduta per un confronto fra capigruppo. Cose che Dorigatti, regolamento alla mano, ha negato recisamente. Giovanazzi si è arrabbiato assai. L’origine del dente avvelenato risale all’anno scorso, quando la sua dichiarazione non fu completamente spiegata dalla stampa che registrò l’acquisizione di un immobile e di un terreno, frutto in realtà di un lascito ereditario.

Va detto che i politici si sentono parecchio nel mirino, in un periodo in cui la categoria e la loro professione non godono certo di positiva popolarità. E ritengono così quanto meno ingrato il fatto di essere considerati gli artefici principali degli sprechi e dei costi della politica. A questo proposito è intervenuto il consigliere della Lega Claudio Civettini che ha spostato il fuoco dell’attenzione su altre fonti di sprechi, come ad esempio la macchina informativa della giunta provinciale. «Sarebbe quello lo scrigno da aprire - ha detto - per vedere effettivamente dove stanno i veri costi della politica.

Dorigatti è stato irremovibile sulla richiesta di sospendere la seduta per dare ai tre consiglieri l’opportunità di illustrare le loro motivazioni, accentuando la rabbia di Giovanazzi, pronto a occupare l’aula per una conferenza stampa. A fare le spese dell’irritazione del consigliere d’opposizione anche l’assessore Rossi, che aveva osato chiedere sotto voce una penna agli addetti all’aula. E’ stato richiamato da Giovanazzi per la scarsa attenzione e per aver disturbato l’intervento. Per tranquillizzare gli animi è intervenuto per ultimo Mario Casna, suggerendo magari per la prossima volta una diffusione dei dati con l’aggiunta di qualche nota in più, in modo da garantire a tutti la chiarezza nella lettura dei redditi.

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