Pergine: la pioggia fa strage di ciliegie

Danneggiato il 60 per cento delle piante senza la protezione delle reti


Roberto Gerola


PERGINE. Frutticoltori alla disperazione o quasi per la troppa pioggia di questi giorni e di ieri pomeriggio in particolare. Sostanzialmente è stato il colpo di grazia per le coltivazioni delle ciliegie. A Susà, Canale, Valcanover, ma anche sull'altro lato verso Roncogno e Costasavina, i frutteti sono stati danneggiati al 50-60 per cento. Un danno notevolissimo. Interessate le piante allo scoperto, quelle senza i teli di protezione che sono la maggior parte. Come sempre c'è chi è assicurato, ma anche c'è chi non lo è e allora la situazione si fa ancora più pesante. Comunque, sono sempre mesi di lavoro andati in fumo, anzi in acqua. Le ciliegie in questo periodo, specialmente alle quote più basse, sono in via di maturazione e quindi molto sensibili alla situazione atmosferica. La troppa acqua le ha praticamente fatte scoppiare e quindi il prodotto è invendibile. Tutto il conoide della Marzola, appunto da Roncogno fino a Canale per proseguire poi con gli impianti del Valcanover sul versante di Castagné fino a San Vito e Santa Caterina, è coltivato a ciliegi. Un frutto delicato, ma che da anche grandi soddisfazioni. E appunto il conoide è noto per la produzione particolarmente pregiata e quindi assai valutata sul mercato. Gran parte della produzione passa attraverso lo stabilimento della Coop Sant'Orsola Piccoli Frutti che poi si preoccupa della commercializzazione. Ieri abbiamo sentito qualche coltivatore di Susà e di Castagné. In qualche caso parlavano addirittura con il nodo alla gola. «Proprio stasera - dicevano ieri - abbiamo una riunione della Coop per predisporre i tempi di raccolta. Con questa pioggia si sono salvati solo gli impianti coperti. Per gli altri, i danni hanno superato il 50 per cento. Qualcosa ci diranno, ma i danni sono purtroppo una realtà». Hanno poi confermato che non tutti sono assicurati contro la pioggia (o la grandine). Ma c'è di mezzo anche e soprattutto la soddisfazione del raccolto, di aver lavorato in questi mesi per ottenere un prodotto sano e bello, da sempre apprezzato dai consumatori. Un aspetto questo che va al di là degli eventuali risarcimenti.













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