Pd, Renzi dice sì a Bressa e lancia Delrio 

Tra oggi e domani il segretario deciderà il candidato sul collegio di Bolzano: il ministro papabile, ma Nicoletti resta in corsa


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TRENTO. Il messaggio arriva forte e chiaro. Per i due seggi uninominali di Bolzano e Bassa Atesina, le candidature saranno quelle di Gianclaudio Bressa e di un nome di livello nazionale «amico dell’autonomia». Questa la rassicurazione arrivata ieri dal Pd nazionale nell’incontro romano ai vertici del Pd altoatesino. A fare coppia con Bressa potrebbe dunque essere il deputato trentino Michele Nicoletti, che Renzi reputa un nome di prestigio nazionale visto anche l’incarico che potrebbe assumere come presidente dell’assemblea del Consiglio d’Europa. Ma in ambienti altoatesini l’ipotesi più accreditata è quella del ministro Graziano Delrio.

La deroga per Bressa verrà avallata dalla prossima direzione nazionale del Pd. L’ufficialità sul candidato nazionale arriverà tra oggi e domani. Almeno, nelle parole dello stesso ex premier. Gli altoatesini non vogliono Nicoletti, cosa che invece risolverebbe dei problemi al Pd trentino.

Una giornata, quella di ieri, che si è svolta tutta nella capitale. Al mattino incontro al Nazareno tra il segretario del Pd, il senatore Franco Panizza con il governatore Ugo Rossi, l’Obmann Svp, Philipp Achammer, il senatore Karl Zeller. «Abbiamo una storia comune, un percorso negli ultimi 5 anni ed uno che faremo insieme nei prossimi cinque», sottolinea Renzi. Riferendosi all’accordo sui collegi a livello regionale con il Patt e il Pd. Sulle candidature alla Stella alpina premono soprattutto due questioni. «La prima è la riconferma di Gianclaudio Bressa, perché è un politico che ha fatto molto per la nostra autonomia e può dare ancora altrettanto. La seconda è che per il candidato nel collegio uninominale di Bolzano Bassa Atesina per la Camera - Bressa va al Senato - si scelga una persona che abbia una forte credibilità autonomista». Ovvero la Svp non pone pregiudiziali sul fatto che il candidato sia anche nazionale, purché autonomista. Queste le richieste e questo l’accordo con Renzi di ieri, ricordando tutti i successi della collaborazione tra Pd e Stella alpina nell’ultima legislatura.

Poi nel tardo pomeriggio la direzione nazionale. Da Bolzano il segretario Alessandro Huber e Carlo Costa. Renzi torna sull’accordo con Svp e Patt: «Stamattina abbiamo chiuso il primo accordo politico di coalizione con Svp e Patt, con le Province autonome di Trento e Bolzano». Ed ancora: «Non sottovalutate questo accordo: la Catalogna è andata in crisi perché è mancata la guida politica e allora come garantiamo l’autonomia non è un tema da 16 collegi ma da politica con la P maiuscola», aggiunge il segretario Pd. «Nell’incontro anche col ministro Luca Lotti, ci è stata assicurata la deroga per Bressa, che chiedevamo come Pd altoatesino, mentre la decisione di Renzi va verso una candidatura nazionale, ma amica dell’autonomia, per l’altro collegio di Bolzano», evidenzia Huber. Sarà il ministro Delrio? «Ci sono forti probabilità sul suo nome», chiude Huber.















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