Paziente rimane zoppa dopo l’intervento

Cinque medici del Santa Chiara indagati per lesioni. Chiesti 30 mila euro di danni



TRENTO. Doveva subire un intervento di isterectomia perché era affetta da una fibrosi uterina. Ma non aveva calcolato che dopo l’operazione sarebbe rimasta zoppa per tutta la vita. La disavventura è capitata a una donna di 50 anni di Trento. Per le lesioni che ha riportato durante l’intervento sono indagati 5 medici del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al giudice Carlo Ancona che ha rinviato per permettere all’assicurazione di risarcire il danno. La donna, difesa dall’avvocato Marco Augusto Pellegrini, chiede un risarcimento di 300 mila euro.

La sua è stata una vera e propria via crucis. La donna si è operata una prima volta nel maggio del 2009. I medici le avevano riscontrato un carcinoma maligno al seno. Adesso, però, il consulente di parte civile, Ivan Galliani dell’università di Modena, sostiene che in realtà quello non era un carcinoma, ma un normale nodulo che poteva anche non essere asportato. Dopo questo primo intervento al seno, la donna è stata operata una seconda volta nel settembre 2009, stavolta per un intervento di rimozione dell’utero, un’isterectomia. Durante questa seconda operazione sono emersi altri problemi. Secondo la difesa di parte civile, l’intervento sarebbe durato troppo, almeno un’ora e mezzo. Non vi sarebbero state interruzioni e questo andrebbe contro ogni letteratura in materia che prescrive sessioni lunghe al massimo 20 minuti. Questo perché se la paziente rimane troppo a lungo divaricata, si rischia una compressione irreversibile del nervo sciatico. È quello che sarebbe avvenuto, almeno secondo la difesa della donna, tanto da farla rimanere zoppa.

La paziente, subito dopo l’operazione, ha avvertito un dolore fortissimo e purtroppo le cose con il passare del tempo non sono migliorate. La donna ha un’invalidità del 67%. Secondo il consulente di parte civile, è un’invalidità provocata dall’intervento chirurgico male eseguito. Per questo la donna chiede un risarcimento di 300 mila euro. Ora si tratta: l’assicurazione dei medici finora si è rifiutata di pagare. Il giudice ha rinviato al 2 ottobre per permettere alle parti di trovare un accordo: la posizione dei medici sarebbe alleggerita di molto.

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