Ottobre acquista consensi Panizza: «Ora basta veti»

Il deputato: «Stufi di fare i servi sciocchi». Giuliani: «Rossi non si chiami fuori» Il segretario: «Vicepresidenza, serve un nome unico rispettoso degli alleati»


di Chiara Bert


TRENTO. Nel tutti contro tutti che sta dilaniando il Patt, che lunedì si è spaccato sulla candidatura del capogruppo Lorenzo Ossanna alla vicepresidenza del consiglio regionale, a prendere quota in queste ore è la candidatura di Mauro Ottobre alla presidenza del partito. Il congresso è fissato per l’11 giugno - c’è da eleggere il nuovo presidente dopo l’harakiri di Pedergnana con le foto del Duce - e il tempo per rinserrare le fila stringe. A sostegno del deputato, che fino a pochi giorni fa era la principale spina nel fianco del duo Rossi-Panizza, si stanno saldando interessi anche contrapposti di coloro che hanno in comune delusioni personali per come sono stati gestiti gli ultimi passaggi. In primis quello della vicepresidenza del consiglio regionale.

«Una partita gestita malissimo», attacca Ottobre, «il Patt aveva indicato Walter Kaswalder, i garanti erano il partito e il governatore. Non mi risulta che il Patt abbia posto veti su candidati di Pd e Upt. Spero che il segretario convochi urgentemente la giunta del partito per discutere di quello che è successo». Il deputato rilancia: «Serve un cambio di marcia nel modo di gestire il partito. La grande aspettativa che si è creata su di noi non è stata rispettata, oggi i nostri alleati contano più di noi e in tanti nel Patt si sono stufati di fare i servi sciocchi al soldo del padrone».

Le parole al vetriolo pronunciate da Ugo Rossi all’indomani dello spettacolo imbarazzante in consiglio non sono bastate a placare le tensioni interne: «I cittadini sono stufi di vedere i politici litigare per la poltrona, il gruppo del Patt ha grandi responsabilità», ha detto il governatore. «Mi stupiscono le dichiarazioni di Rossi», replica il consigliere Luca Giuliani, uno dei quattro (insieme a Baratter, Kaswalder e Avanzo) che non hanno votato Ossanna, «a ognuno le sue responsabilità, nessuno è esente. Se ci sono così tanti animi scaldati, qualche problema esiste». «Io sono stato chiaro fin dall’inizio - rivendica Giuliani - quando mi hanno chiesto di essere il candidato alla vicepresidenza, ho rifiutato perché per me la parola data ha un valore. Se la maggioranza non accettava Kaswalder, avrei lasciato il posto a Pd e Upt. Si è sbagliato il metodo. Avanzo? Ha svolto bene il suo lavoro ma due anni fa Kaswalder aveva fatto un passo indietro e tutti abbiamo sottoscritto un patto».

In questo clima Franco Panizza ammonisce: «Il Patt deve assolutamente ritrovare l’ordine, quanto accaduto in consiglio regionale non può ripetersi, con i veti non si va da nessuna parte. In pochi mesi abbiamo danneggiato un patrimonio di credibilità che ci eravamo conquistati». Il segretario prova a sedare gli animi: «La vicepresidenza è questione che riguarda il gruppo, ma bisogna arrivare al 14 giugno con una candidatura unica, rispettosa della coalizione». Sottinteso, mi aspetto un passo indietro da Kaswalder. «Walter sa benissimo che abbiamo fatto di tutto per sostenerlo, può prendersela con gli alleati, non con il partito». Quanto a Chiara Avanzo, delusissima per il trattamento ricevuto, «è stata vittima di una fase convulsa che è passata sopra i rapporti umani. Rossi ha avuto uno sfogo eccessivo, nessuno vuole che se ne vada dal Patt». Infine la partita congresso. «Tutti hanno concordato che dobbiamo arrivare con una candidatura unitaria, se qualcuno vuole corse solitarie se ne assumerà la responsabilità», avverte Panizza. Su Ottobre: «Vedo che insiste ad attaccare me e Rossi, qualche problema lo creerebbe. Ma non c’è un veto su di lui, se riscuoterà la maggioranza dei consensi». Per ora lo appoggiano Alto Garda e Vallagarina. Ma da Baratter a Giuliani, da Kaswalder ad Avanzo, i delusi aumentano. E i termini per le candidature scadono martedì alle 12.

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