Orgoglio massonico «Il nostro obiettivo? L’Uomo perfetto»

Stamane al Buonconsiglio convegno del Grande Oriente Il vicepresidente Virdia: «Siamo scuola di pensiero liberale»


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Laicità come valore fondante della società. Se ne parla oggi al Castello del Buonconsiglio (dalle 9.30 alle 12) in un convegno organizzato dal Collegio del Trentino-Alto Adige del Grande Oriente d’Italia, la più numerosa compagine massonica italiana, che conta 22 mila affiliati. Il Grande Oriente da tempo si muove soprattutto sul fronte delle scuole pubbliche, avversando i finanziamenti alle scuole confessionali e per una netta separazione Stato-Chiesa. Attua anche da una decina d’anni una decisa azione di comunicazione verso una società che alla massoneria resta indifferente se non ostile: complice soprattutto gli scandali degli anni Ottanta della Loggia P2 di Licio Gelli, a seguito dei quali l’allora Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, per anni docente di Filosofia della scienza alla facoltà di Sociologia di Trento, si spese molto per “ricostruire” l’immagine pubblica della massoneria. E più recentemente vi furono le controverse indagini giudiziarie del procuratore di Palmi, Agostino Cordova, concluse con un nulla di fatto.

I numeri degli aderenti al movimento sono piccoli nella nostra regione, dove si contano (solo per il Grande Oriente) 160 uomini. Le donne infatti, con buona pace del professato impegno civile per le libertà universali, restano escluse. «Eliminare l'elemento sessuale dalla discussione sulle cose del mondo - spiegano i dirigenti dei “liberi muratori” - elimina una distrazione». Quel che è certo è che la massoneria in questi anni ha cambiato metodo di comunicazione, dotandosi di riviste, forum, siti internet e organizzando momenti pubblici di discussione (al recente Salone del libro di Torino era presente anche uno stand del Grande Oriente), ma ancora usa il linguaggio esoterico che la caratterizza sin dalla sua nascita. Antonio Virdia, sessant’anni, da oltre trenta è massone impegnato nell'organizzazione. Oggi è vice presidente del Collegio circoscrizionale del Trentino-Alto Adige dell’Obbedienza del Grande Oriente d’Italia.

Siete pochi, vicepresidente. Soprattutto si nota l’età media dei membri, intorno ai 50 anni, e sopra i 40 per l’ingresso nel movimento. Come lo spiega?

Il Trentino-Alto Adige ha una storia di avversità alla massoneria. Qui nel 1896 fu organizzato il Congresso internazionale antimassonico. L'età media è più alta che in altre organizzazioni, perché in simili movimenti si entra per restare, per una durevole convinzione.

Che cos’è oggi la massoneria in Italia? Un’associazione culturale con tratti segreti?

Molto di più, noi puntiamo al perfezionamento dell’Uomo per perfezionare la società. La massoneria ha caratteri universali, è presente in ogni paese, tranne dove non esiste la libertà di espressione. È una scuola di pensiero, un’organizzazione con riti e linguaggio specifici, per iniziati, con un simbolismo che ci lega. I nostri valori sono libertà, fratellanza, uguaglianza, laicità. Del resto, la Costituzione degli Stati Uniti d’America reca il riferimento al diritto alla felicità, espressione della massoneria, e poi il pensiero liberale fu figlio della massoneria.

Chi sono i massoni trentini?

Siamo specchio della società, quindi troviamo una presenza eterogenea: impiegati, operai, manager. Non abbiamo una precisa connotazione politica ma la visione resta quella liberale e moderata del passato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano