Opt, accordo più vicino ma ci sono ancora esuberi

I vertici dell’azienda di Calliano hanno incontrato in Confindustria i sindacati Damiano: le distanze ci sono, ma contiamo di poterle colmare e ridurre l’impatto



CALLIANO. L'accordo ancora non c'è, ma le posizioni si avvicinano; di sicuro, all'Opt i licenziamenti non saranno 17 come annunciato a marzo. Ieri in Confindustria a Trento i sindacati hanno di nuovo incontrato i vertici dell'azienda di Calliano, e questa volta - a differenza di quanto accaduto un mese fa - non vi è stata la rottura. L'azienda si è detta disponibile a ridurre le procedure di messa in mobilità a circa un terzo di quanto preventivato, e ha proposto una riduzione del costo del lavoro meno dirompente rispetto a quella ipotizzata all'ultimo incontro. Allora i vertici di Opt proponevano riduzioni anche di 800 euro lordi mensili, cifre che avevano indotto i sindacalisti di fatto ad abbandonare il tavolo della trattativa; ieri si è parlato di quattordicesima e di riduzione dei super-minimi contrattuali. Su queste proposte i sindacati non sono d'accordo, ma sono disposti a trattare.

«Abbiamo cercato una "quadra" con l'azienda - spiega Anna Damiano della Cisl - ma ci sono ancora molti punti su cui discutere. Però abbiamo tracciato un percorso. Le distanze sono ancora importanti, ma riteniamo di poterle colmare». La riduzione delle retribuzioni paventata dalla Opt è ancora giudicata "importante" dai sindacati, ma non si tratta più di tagli come quelli proposti un mese fa, i quali «non avevano nessuna ragione di essere», secondo Damiano. L'accordo non c'è ancora, ma i rappresentanti dei lavoratori hanno fatto delle precise richieste all'azienda, che, ieri per la prima volta, ha fatto delle contro-proposte non giudicate "assolutamente inacettabili". «Siamo ora in linea con quanto accade in altre aziende; anche Opt deve capire che l'impatto sociale di certe scelte deve essere ridotto al minimo - continua Anna Damiano - noi abbiamo fatto ulteriori richieste, su alcune di queste Opt si è detta disponibile, su altre no».

Per i sindacalisti c'è ancora lo spazio per ridurre ulteriormente gli esuberi, facendoli magari ricadere sulle persone più vicine alla pensione. Su questo e sugli stipendi, i sindacati hanno chiesto una ulteriore riflessione ai dirigenti. Le parti si ritroveranno nuovamente il 10 maggio, in questo caso in sede istituzionale, al Servizio lavoro (scadono il 6 maggio i 45 giorni per l'accordo sindacale). Nonostante le aperture, le difficoltà sono tutt'altro che superate e l'amarezza resta tra i lavoratori, che però si sono dimostrati sempre compatti. Anche ieri: in concomitanza con l'incontro tra sindacati e azienda hanno scioperato per quattro ore, nel pomeriggio. (m.s.)

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