Operazione antibracconaggio, un arresto e armi sequestrate

Intervento di forestali e polizia nato da un controllo di routine su un autoveicolo con una testa di capriolo nel bagagliaio



TRENTO. Un fucile calibro 22 modificato e con matricola abrasa provvisto di ottica di precisione con canna tagliata e filettata per l’applicazione di un silenziatore, 2 silenziatori compatibili con la stessa arma, un Revolver Smith Wesson Cal. 38, due galli cedroni maschi imbalsamati, un esemplare di tasso, uno di volpe, nonchè sette trofei di capriolo tutti privi di certificato di provenienza. Questo l'esito della perquisizione a conclusione di una nuova operazione antibracconaggio condotta dal Corpo forestale in collaborazione con la Polizia di Stato che ha portato all'arresto di un uomo ed alla denuncia di un'altra persona.

L'operazione, effettuata alcuni giorni fa, è nata in seguito ad una richiesta d'intervento del Corpo forestale da parte di una pattuglia della Polizia Stradale, la quale aveva fermato a Trento per un controllo di routine un autoveicolo con a bordo due persone (F.L. di Civezzano e G.L. di Bedollo, cacciatori iscritti alle rispettive sezioni). Nel bagagliaio dell’automezzo erano stati infatti rinvenuti una testa di capriolo maschio e dei sacchetti contenenti carne, riposti in uno zaino.

Date le molte incongruenze e le discordanze nella ricostruzione dei fatti operata da parte delle persone coinvolte, i forestali hanno deciso di effettuare perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei due fermati alla ricerca di armi eventualmente detenute in maniera illegale. Ed è appunto durante le perquisizioni che sono stati rinvenuti e sequestrati il fucile con i silenziatori, il revolver e gli animali imbalsamati.

Alle persone coinvolte sono stati quindi contestate le violazioni relative sia alla legislazione in materia di armi che a quella posta a salvaguardia della fauna selvatica. In conseguenza della gravità dei reati contestati, uno degli indagati è stato inoltre arrestato e tradotto alla casa circondariale.

L’operazione, condotta in coordinamento dalle Stazioni forestali di Trento, di Baselga di Pinè e di Pergine e resa possibile, come detto, dall’intervento della Polizia di Stato, rientra in un più vasto ambito di prevenzione e repressione del bracconaggio che vede impegnati costantemente il personale del Corpo Forestale Trentino ed i guardiacaccia dell’Associazione cacciatori, e che solo negli ultimi due mesi ha portato al sequestro di ben cinque armi clandestine, modificate e munite di silenziatore.













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