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Onde gravitazionali, via alla missione di Lisa Pathfinder

La sonda dell'Esa (alla quale ha collaborato anche l'università di Trento) dovrà testare la fattibilità del rilevamento di questo fenomeno nello spazio



TRENTO. La sonda Lisa Pathfinder ha cominciato la sua missione scientifica. Lanciata in orbita il 3 dicembre dello scorso anno, Lisa Pathfinder ha raggiunto la sua operazione posizione operativa lo scorso 22 Gennaio e, dopo una lunga serie di test, può ora cominciare l’esperimento scientifico e tecnologico, per cui è stata progettata.

La sonda, realizzata dall’Esa con il fondamentale contributo dell’Asi, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università di Trento, punta infatti a dimostrare la fattibilità tecnologica del rilevamento di onde gravitazionali nello spazio.  

Predette da Albert Einstein un secolo fa, le onde gravitazionali sono fluttuazioni nel tessuto dello spazio-tempo, generate eventi astronomici estremi, come l’esplosione di supernovae o la fusione di buchi neri.

 Scienziati e ingegneri con Lisa Pathfinder puntano proprio a verificare la possibilità di estendere la ricerca delle onde gravitazionali allo spazio. In particolare la sonda è stata progettata per raggiungere una «caduta libera» assolutamente priva di disturbi esterni: una condizione, estremamente difficile da ottenere, che è però necessaria alla costruzione di un osservatorio gravitazionale spaziale. Per ottenerla i ricercatori hanno liberato nella navicella due masse di prova - una coppia di cubi identici di oro e platino, pesanti 2 kg e con un lato di 46 mm - e ora stanno verificando che effettivamente si muovano unicamente sotto l’effetto della gravità.













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