Nuovo trampolino, un referendum

Predazzo, dopo il via libera per la costruzione di un’opera intermedia, il sindaco chiede che siano i cittadini a decidere


di Monica Gabrielli


PREDAZZO. Sul futuro dello Stadio del salto l’amministrazione di Predazzo chiede l’opinione della popolazione. Dopo il via libera provinciale alla deroga urbanistica per la costruzione del nuovo trampolino HS66, il gruppo di maggioranza guidato dal sindaco Maria Bosin ha deciso di coinvolgere i cittadini sulla decisione da prendere.

Toccherà, quindi, ai predazzani scegliere se completare lo stadio con il trampolino intermedio o se evitare l’opera. Opera che avrebbe un costo di 2.400.000 euro, coperti al 95% dalla Provincia. «Prima di presentare la richiesta di contributo, abbiamo ritenuto importante coinvolgere la popolazione su un argomento che è sempre stato calato dall’alto. Anche noi come amministrazione fino ad ora abbiamo seguito una strada tracciata da altri, seppur con risultati soddisfacenti. Credo sia arrivato il momento che i cittadini possano dire la loro su questa importante questione, e non più con chiacchiere e commenti al bar, ma valutando con attenzione i pro e i contro del completamento dello stadio», spiega Bosin. Lo statuto del Comune prevede due possibilità: il referendum e uno strumento più agile e meno strutturato, la consultazione popolare. Nei prossimi giorni la giunta, con la consulenza degli uffici provinciali, valuterà quale sia più appropriato. In entrambi casi i cittadini avranno la possibilità di esprimere l’opinione su un argomento che per Predazzo è sempre stato scottante, divisi tra chi crede fermamente nei vantaggi a livello di immagine e di indotto per il territorio e chi invece ritiene che il costo, rapportato all’utenza ridotta dei saltatori, sia eccessivo per le casse comunali. Per il sindaco «sarà importante arrivare al voto (presumibilmente in autunno) attraverso un percorso di confronto e approfondimento, coinvolgendo tutte le categorie (associazioni sportive, albergatori, commercianti) e dando informazioni chiare e concrete ai cittadini che potranno così farsi un’idea chiara sui vantaggi e svantaggi dell’ampliamento del centro».

Il gruppo chiarisce che l’opera è vincolata a un impegno della Provincia a una compartecipazione alle spese di gestione per un lungo periodo: a fine 2013 scadrà la convenzione che ha permesso al Comune di ridurre i costi da una media di 100.000 euro annui ai 35.000 del 2012: «Senza questa garanzia difficilmente si potrà continuare a investire sullo stadio».













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