«No alla lavorazione di inerti»

Avio, il comitato ha già raccolto 600 firme: «Inquinamento acustico e da polveri a Sabbionara»



AVIO. No all’ipotesi di una attività di lavorazione di inerti all’imbocco nord di Sabbionara. No per le ripercussioni negative «in termini di inquinamento acustivo, delle polveri e del negativo impatto ambientale derivato dalla prospicente vicinanza del castello di Avio, con evidenti ripercussioni negative sul turismo locale e sull’immagine della comunità stessa». Ad esprimersi in questi termini sono i componenti di un comitato locale sorto proprio con l’obiettivo di scongiurare l’apertua di una attività, come la lavorazione di inerti, a ridosso del paese e del parco giochi “R. Bongiovanni”. E a sottoscrivere l’appello sono state già 600 persone: la raccolta di firme continua «per trovarer una soluzione diversa all’attività proposta».

Infatti il comitato «non intende ostacolare tale tipologia di attività, ma ritiene che la zona individuata non sia assolutamente adatta a ciò e che pregiudichi in modo irreversibile la vivibilità dell’abitato di Sabbionara» per le conseguenze negative in termini ambientali. «Numerosi sono gli elementi che il comitato porta a sostegno della sua tesi, il più rilevante dei quali riguarda sicuramente la vicinanza del parco giochi frequentatissimo non soltanto in estate dalle famiglie aviensi ma “vissuto” tutto l’anno con feste e momenti di aggregazione proposti dalla Pro loco nel corso di molti mesi. Per questo fanno riferimento anche alla costituzione nei suoi principi fondamentali laddove il secondo comma dell’ articolo 9 dice testualmente “che tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Come pure l’articolo 21 che esalta la libertà di pensiero, di parola e di espressione delle opinioni».

Inoltre, fanno presente al comitato, «nella zona sono già presenti altre abitazioni ed attività produttive che inevitabilmente risentirebbero dell’aumento delle polveri e della loro rumorosità, Infine a sostegno della nostra tesi portiamo la deliberazione adottata dall’intero consiglio comunale (votata all’unanimità) del 28 marzo 2011 (peraltro annullata dal tribunale di giustizia amministrativa di Trento) e l’impegno che tutti e tre i candidati sindaco nelle ultime amministrative si erano assunti in campagna elettorale per impedire la realizzazione di un’area dedicata alla raccolta e al trattamento di materiali inerti di risulta».

A questo punto, si chiedono i firmatari, perché si dovrebbe ignorare e non dare il giusto peso e il giusto valore ad una delibera assunta all’unanimità da un consiglio comunale espressione di tutti i cittadini? «L’auspicio è che si possa arrivare ad una soluzione condivisa e ragionata. Si confida quindi che oltre alla già doverosa sensibilità dimostrata dall’amministrazione comunale - scrive il comitato - anche le istituzioni provinciali attraverso i loro assessorati competenti (artigianato, tutela ambiental e urbanistica), Appa, nonché le varie associazioni quali Fai (proprietario del castello) e Wwf lavorino in sinergia per trovare una soluzione nell’unico interesse della comunità di Sabbionara».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano