Monte Velo, la strada frana

Lo smottamento per la rottura dell’acquedotto. E l’assessore Betta chiede lo stato di calamità


di Gianluca Marcolini


ARCO. Ad un certo punto si è andati ben al di là della semplice preoccupazione. L'altra notte, sulla strada che da Bolognano sale verso Monte Velo, si sono vissuti attimi di puro terrore quando l'asfalto ha cominciato a muoversi, aprendosi in crepe lunghe mezzo metro, larghe 5 centimetri e profonde 10.

Uno smottamento in piena regola, che ha lasciato sulla carreggiata segni oggi ben visibili: gobbe, fratture, distacchi per uno sviluppo di circa 300 metri fra un tornante e l'altro, sopra le ultime abitazioni dei Gazzi, località fra le più rinomate di Arco. Ad incutere la paura più grande erano proprio le case dislocate appena più in basso, messe potenzialmente in pericolo dal movimento franoso. Ad accorgersi che qualcosa di strano stava accadendo sono stati gli stessi residenti della zona, nel tardo pomeriggio; i vigili del fuoco hanno impiegato poco a capire che la situazione andava monitorata accuratamente e, non appena è stato chiaro che non si trattava di un movimento occasionale, è scattato l'allarme rosso. La stradina di montagna è stata illuminata a giorno dalle fotocellule e così la zona circostante. E' servito un sopralluogo dei tecnici del Comune per individuare le cause dello smottamento: tutta colpa di una rottura nelle tubature che alimentano l'acquedotto municipale, una falla bella grossa da cui è fuoriuscito un vero e proprio torrente che ha finito per impregnare il terreno e smuovere la montagna. «La situazione adesso è rientrata nella normalità – commenta l'assessore ai lavori pubblici Alessandro Betta, in prima fila nelle operazioni dell'altra notte con il sindaco Mattei – ma ho temuto il peggio quando ho sentito il terreno muoversi sotto i piedi. Alla fine siamo riusciti a fermare la fuoriuscita d'acqua chiudendo, di fatto, l'acquedotto. La situazione si è stabilizzata e l'emergenza è rientrata. La macchina del pronto intervento ha funzionato alla perfezione». Gli addetti dell'Ags hanno approntato un bypass per l'approvvigionamento idrico nelle abitazioni della zona (solo per quelle più in alto sarà necessaria la fornitura con le autobotti dei vigili del fuoco).

«La circolazione è stata ripristinata con un solo senso di marcia – conclude Betta – per consentire la riparazione del guasto, di cui andranno individuate le cause. Poi bisognerà sistemare la strada e non sarà un lavoro semplice, ma per fortuna fra non molto riaprirà la circolazione da Ronzo Chienis. Spetterà al geologo della Provincia, quindi, stabilire il fronte dello smottamento e dare le necessarie rassicurazioni: vorrei essere sicuro che la montagna non si muove più, per questo chiederemo lo stato di calamità, affinché si faccia tutto il necessario per evitare ulteriori conseguenze».













Scuola & Ricerca

In primo piano