Montagna: Itas divorzia dal premio letterario

Per il prestigioso concorso potrebbe essere l'ultima edizione legata al marchio


Sandra Mattei


TRENTO. I finalisti sono già noti, la cerimonia è uno degli eventi più importanti del Trentofilmfestival, ma quella di quest'anno potrebbe essere l'ultima edizione. Il Premio Itas del libro di montagna, non assocerà più il nome dello storico gruppo di assicurazioni al concorso letterario che ha premiato il meglio degli scrittori di alpinismo, ma anche di cultura di montagna in senso lato.
Il Premio Itas, arrivato alla quarantesima edizione, è nato per celebrare i 150 anni del più antico gruppo assicurativo all'interno del Trentoilmfestival, che è lo specchio di quanto di meglio esprime la cultura di montagna nel suo rapporto con il territorio, i valori e i cambiamenti che i tempi impongono.
Ecco che allora il divorzio del concorso dal marchio Itas, è un fulmine a ciel sereno. L'annuncio nell'ultima riunione dei giurati, alle prese con la discussione per la scelta dei finalisti. E' stato Paolo Marega in persona, presidente del gruppo, a comunicare la decisione ai giurati Udelrico Bernardi docente, Franco Giacomoni della Sat, Annibale Salsa scrittore e già presidente Cai, Gino Tomasi direttore emerito del Museo di scienze naturali, Joseph Zoderer scrittore. Facile immaginare il loro stupore, alcuni coinvolti da anni nel difficile ma gratificante compito di selezionare le decine di libri che ogni anno arrivano. Il Premio Itas, la cui anima per anni è stata Mario Rigoni Stern, ha premiato scrittori alpinisti e non, che hanno avuto come comun denominatore la promozione della cultura della montagna in tutte le sue espressioni. Tra gli altri, impossibilitati a citare tutti e quaranta, hanno ricevuto il Cardo d'oro Kurt Diemberger, Joseph Zoderer, John Krakauer, John Berger, Erri De Luca (anche se quest'ultimo rifiutò il premio creando non poco sconcerto per una rinuncia che non aveva avuto precedenti).
Le motivazioni? Pare che nemmeno i giurati ne abbiamo ricevuto una chiara e precisa. Alla base ci sarebbero ragioni economiche, ma francamente, per un gruppo che solo un mese fa ha pubblicizzato un bilancio tutto in positivo, con 313 milioni di raccolta premi ed un incremento di 16,8%, suona un po' strano. Può esserci alla base un disamoramento del premio letterario, dopo la scomparsa del suo patron, Mario Rigoni Stern, che dava senz'altro una garanzia di qualità e serietà nella scelta dei vincitori? Anche questa non sembra una giustificazione plausibile, visto che quest'anno la partecipazione sia quantitativa (ben 108 i titoli presentati) che qualitativa è stata veramente alta. Il mistero per ora è fitto. L'unica certezza, è che la cerimonia targata Itas si svolgerà anche quest'anno al Buonconsiglio, il 3 maggio. Ricordiamo i finalisti: sono Brunamaria Veneri Dal Lago, Maruo Fattor e Stefano Fait, Andrea Gherzi, Marco Matteotti e Paolo Liserre, Marcella Morandini e Sergio Reolon, Denis Urubko, Ugo Sauro.

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