Monclassico il comune più «straniero»

Il 14,1% dei residenti non è cittadino italiano. Il sindaco Ravelli: «Qui ci sono disponibilità di lavoro e immobili»


di Gianfranco Piccoli


VALLE DI SOLE. Una popolazione residente (16.656 persone) che solo recentemente ha raggiunto in valle di Sole i livelli degli anni Settanta, ma solo grazie ai flussi migratori. Un quadro nel quale spicca Monclassico, che a fine 2010 contava un numero di residenti stranieri pari al 14,11% della popolazione, 5 punti percentuali al di sopra della media provinciale (9,2%) e il doppio della media della valle di Sole (7,2%). Numeri piccoli - certo - 123 stranieri su 872 abitanti complessivi, ma anche in termini assoluti Monclassico è seconda solamente al capoluogo di valle, Malé.

E’ uno dei dati che spiccano nello studio demografico contenuto nel Piano territoriale della Comunità di valle. Altro valore che salta all’occhio riguarda la popolazione residente a Rabbi, unico comune (con Pellizzano) a far segnare un saldo negativo rispetto ai dati del 1991: 1.409 abitanti a fine 2010 contro i 1.478 del 2001.

Secondo il sindaco Carlo Ravelli ci sono vari fattori che contribuiscono a fare di Monclassico il comune più «straniero» della valle di Sole: «Innanzitutto Monclassico è baricentrico in val di Sole, da qui si raggiungono facilmente altri centri abitati - commenta il dato Ravelli - c’è poi un altro elemento che ha contribuito ad attirare cittadini stranieri, in particolare provenienti dalla Romania: una buona offerta immobiliare. Ci sono molti proprietari che hanno preferito affittare a residenti le seconde case piuttosto che immetterle sul mercato turistico durante le stagioni. Non ultimo, Monclassico può garantire una buona offerta di lavoro nel terziario». Ravelli sottolinea infine come la presenza di alcune case Itea abbia dato un ulteriore contributo alla presenza di residenti stranieri.

Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi, non si stupisce per il saldo negativo nel ventennio 1991-2010: «E’ un dato storico, Rabbi paga il grande fenomeno migratorio degli anni Settanta ed Ottanta, un fenomeno che ha portato non solo i rabbiesi al di fuori della provincia, ma anche in molti comuni di fondovalle. Questo processo - prosegue il sindaco di Rabbi - si è poi arrestato, tanto che negli ultimi anni il saldo è negativo per poche unità».

Ma pur sempre negativo: «E’ innegabile. D’altra parte qui l’offerta di lavoro e lo sviluppo urbanistico sono molto limitati, senza considerare che alcune frazioni come Somrabbi o Piazzola, sono davvero molto lontane. Tutto questo non favorisce neppure quel flusso di immigrati che altrove ha invece portato ad un aumento della popolazione residente». Secondo Cicolini servirebbe un ragionamento soprattutto urbanistico: «In particolare - conclude - per recuperare i centri storici oggi spopolati».

Qualche riflessione sui dati generali della valle di Sole e dei suoi 14 comuni. Secondo le proiezioni dell’Ufficio statistica, con l’attuale trend, la valle di Sole sforerà la quota di 20.000 residenti solamente dopo il 2050, con un forte incremento concentrato soprattutto nel decennio 2010-2020.

Per quanto riguarda l’indice di vecchiaia, la valle di Sole risulta al di sopra della media provinciale e uno fra i più elevati di tutto il Trentino. In testa ai comuni più vecchi della valle di Sole c’è Pellizzano, seguita dal capoluogo Malé e da Rabbi.

Infine una considerazione sulla composizione dei nuclei familiari solandri.

Il 35% dei nuclei è composto da una sola persona, il 24% da 2 persone, il 18% da 3 o 4 componenti. Dati che indicano in modo chiaro l’invecchiamento della popolazione.

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