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Maroni: "Se avessi lo statuto speciale avrei 200 miliardi. Ma devo fare tutto con 23"

L'"invidia dell'autonomia" del presidente lombardo: "Noi virtuosi ma penalizzati dal sistema fiscale"



TRENTO. «Se avessi lo statuto speciale avrei probabilmente un bilancio di 200 miliardi di euro. Invece con 23 miliardi devo fare tutto, tenendo presente la parità di bilancio. Quindi se riusciamo a farlo noi potrebbero farlo tutte le Regioni». Lo evidenzia il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni parlando al Festival dell'Economia in un dibattito con Debora Serracchiani, presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Ugo Rossi presidente del Trentino-Alto Adige, ammettendo un pò di invidia per lo statuto delle loro Regioni.

In Lombardia - ha detto Maroni - «abbiamo una situazione virtuosa penalizzata dal sistema fiscale rispetto alle regioni statuto speciale. Mi accontenterei di meno del 100% delle tasse a disposizione della Sicilia. Non sarebbe un vantaggio o un privilegio per la Lombardia ma per tutto il Paese, se il motore va tutto il resto funziona. Siamo consapevoli ci sono Regioni in difficoltà, si può fare solidarietà tenendo conto della specificità dei territori».

Quanto alla riforma costituzionale, essa «tra le altre cose, prevede anche la revisione del Titolo V, così come definito nel 2001, e prevede una cosa giusta: la fine del sistema delle competenze concorrenti che tanti contenziosi ha generato davanti alla Corte Costituzionale. Il problema per me, governatore della Regione, è che queste competenze vengono ridotte e così vengono ridotte anche le risorse. Non solo: io, al contrario, chiedo più autonomia. Chiedo anche di essere controllato, misurato, valutato, ma è la Regione l’autorità meglio in grado di rispondere e dare soddisfazione alle esigenze dei miei cittadini».

Il presidente della Regione Lombardia  ha aggiunto: «In Lombardia ci sono 1530 Comuni: c’è il più grande Comune di Italia, la Città metropolitana di Milano, con 3 milioni di abitanti, e il più piccolo d’Italia, Pedesina, in provincia di Sondrio, con 32 abitanti - ha spiegato Maroni -. Io devo essere in grado di soddisfare le richieste del sindaco di Milano, ma anche quelle di tutti gli altri sindaci. Oppure si deve decidere di cancellare le autonomie, decidendo di accorpare i Comuni? Io credo che non si possano cancellare i piccoli Comuni, c’è il fattore identità, c’è il senso di appartenenza al territorio, sono fattori importanti. Dobbiamo invece creare un’articolazione tale che ci consenta di dare la medesima attenzione a tutti i Comuni e offrire a tutti i miei cittadini le stesse opportunità. Posso fare tutto questo solo se ho le competenze per farlo e con questa riforma molte mi vengono invece tolte».













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