il caso

Mariani, la proprietà non esclude l’addio

In un’intervista Bonometti apre all’ipotesi di lasciare la valle. La giunta di Ledro: «Accuse ingiuste, no all’emotività»


di Aldo Cadili


LEDRO. In un’intervista l’imprenditore bresciano Marco Bonometti, titolare delle Officine Meccaniche Rezzatesi, società che controlla l’industria Mariani di Tiarno di Sopra, non esclude la possibilità di lasciare la valle di Ledro. Secondo Bonometti l’indispensabile ampliamento dello stabilimento risulta praticamente impossibile a seguito del ginepraio scaturito dalla concessione edilizia e dal successivo ricorso al Tar e punta il dito sull’operato dell’amministrazione comunale di Ledro. Se non ci saranno passi in avanti a breve - afferma Bonometti nell’intervista - l’azienda valuterà il trasferimento della fabbrica in un’altra località trentina (l’ex Gallox di Rovereto) o, addirittura, nel bresciano, a Rezzato.

L’intervento del titolare della holding non è passata inosservata e la giunta comunale di Ledro è intervenuta con una nota del vicesindaco Claudio Oliari (il sindaco Renato Girardi è assente) nella quale è riportato che «siamo consapevoli che ciò che guida una scelta imprenditoriale è spesso frutto di condizionamenti determinati da eccessi burocratici, poco comprensibili, ma riteniamo che le dichiarazioni nel fatto concreto siano lesive dell’operato dell’amministrazione, anche facilmente smentibili. A chi attribuisce responsabilità a chi gestisce la cosa pubblica sappia che la faccenda è stata gestita molto male anche a livello imprenditoriale».

La nota rammenta che la deroga rilasciata dal Comune è stata annullata dal Tar per gravi carenze progettuali non imputabili al Comune, il quale nella tempistica ha accelerato qualsiasi passaggio burocratico, riscontrabile negli atti. «Appare poi che si faccia il gioco del tutti contro tutti – prosegue il comunicato - per aumentare il livello di emotività della questione, che andrebbe trattata con la concretezza e delicatezza che merita. L’assessore Olivi, direttamente coinvolto nella vicenda, non ha mai fatto presente all’amministrazione di avere messo sul piatto altre alternative di sviluppo, zone come Rovereto e Storo». Il vicesindaco scrive che finora la dirigenza della Mariani non ha presentato domanda per la nuova concessione urbanistica e conclude: «Ora bisogna convergere tutti sull’unico obiettivo della salvaguardia dei 160 lavoratori e delle loro famiglie».

Se la la proprietà della Mariani di Tiarno sarà costretta a trasferirsi il Comune di Storo ha già individuato alcune strutture industriali dismesse con annesse ampie aree per ospitarla. Per agevolare l’insediamento è stato coinvolto il credito locale ed il Bim. «Il Comune sente il dovere di interessarsi e di mettere in atto tutte quelle azioni che possano scongiurare la perdita di posti di lavoro” scrive in un comunicato l’assessore Stefano Poletti, mentre il sindaco Luca Turinelli spiega che «Siamo preoccupati per i lavoratori nel caso in cui l’azienda dovesse lasciare il vicino comune di Ledro e trasferirsi a Rovereto o fuori provincia, perché la sicurezza del posto di lavoro sarebbe messa a rischio, non fosse altro per la distanza tra i nostri paesi e le destinazioni che vengono date come possibili. Come amministrazione ci siamo mossi da alcune settimane, interessandoci della delicata questione e richiedendo un confronto con l’assessore provinciale Olivi e con l’azienda».

Il sindaco ricorda che ha «individuato nella Provincia di Trento ed in particolare nell’assessore allo sviluppo rconomico Alessandro Olivi, così come in Trentino Sviluppo, i referenti il cui intervento è imprescindibile per dare concretezza ad una simile proposta». Dopo i contatti nelle scorse settimane con la Provincia a giorni la giunta giudicariese incontrerà la proprietà della Mariani, l’assessore Olivi nonchè il Presidente Rossi e lo scorso 3 agosto sono giunti a Storo i responsabili di Trentino Sviluppo.













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