Maria, la pasionaria dell'autobus

A 84 anni raccoglie firme di casa in casa contro i nuovi percorsi


Annalisa Gerola


ROVERETO. Quando l'autobus cambia tragitto, tu non sei più un giovincello e quello è l'unico mezzo che hai per muoverti dal paese alla città, è un bel problema. È quello che è accaduto a Maria Fait Dinardi, 84 anni portati con grinta. L'arzilla signora, dotata di uno spirito battagliero, ha deciso di reagire e far sentire la sua voce raccogliendo 70 firme, tra Zaffoni, Saltaria e Toldi per chiedere il ripristino dell'autobus numero 2. «Sono andata personalmente di casa in casa - ci ha raccontato - e tutti hanno accettato più che volentieri di firmare».

L'autobus numero 2 scendeva da Saltaria e attraversava la città di Rovereto passando per viale dei Colli, corso Rosmini, via Dante, arrivando fino a Borgo Sacco. «Non solo io, ma anche altre signore che abitano a Saltaria, ai Toldi e a Zaffoni - ci ha detto Maria - scendono a Rovereto per la spesa o per altre incombenze. L'autobus 7, che ha sostituito il 2, fa un giro diverso e ci costringe a trascinare le borse da una fermata all'altra, ad attendere per troppo tempo la coincidenza. Non abbiamo più vent'anni. Pensando anche ai prossimi mesi invernali, quando le temperature scenderanno, io mi chiedo come faremo».

Il 7 fa effettivamente un giro diverso: Campana dei Caduti, Ossario, Santa Maria, via Dante, via Vicenza e su verso Saltaria. «D'inverno - ha continuato - spesso scendevo anche a Sacco, dove abita mia figlia. L'autobus è sempre stato un modo per essere autonoma». La signora Maria, vedova, vive a Saltaria, è perfettamente autosufficiente, impegnata in mille attività tra cui l'orto, suo grande orgoglio. «Quest'anno ho raccolto un quintale di pomodori e ne ho fatto la salsa per l'inverno», dice. Una signora autonoma che intende continuare a muoversi senza essere di peso a nessuno, sia per andare a fare la spesa, sia per andare in farmacia o a trovare la figlia.

«Noi chiediamo solo il ripristino del giro che faceva l'autobus numero 2. È importante per noi che non siamo più giovanissimi, ma ancora perfettamente autosufficienti. Con questo nuovo giro siamo davvero in difficoltà. Chi deve andare all'ospedale deve attendere troppo tempo la coincidenza».

La battagliera signora Maria ha già fatto recapitare le firme al sindaco Andrea Miorandi, nella speranza che riesca a risolvere il problema non solo suo, ma anche dei tanti firmatari che usano l'autobus, più o meno quotidianamente, come unico mezzo di trasporto. «Cosa dobbiamo fare? Prendere il taxi e pagarcelo? - conclude la battagliera signora Fait - A volte già lo facciamo, ma non è giusto».













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