Manifesti abusivi, rimozione lampo

Erano contro le Comunità di valle. Fugatti: «Quelli del circo restavano lì»


Luca Marognoli


TRENTO. Affissi e immediatamente fatti staccare. Mai un intervento di rimozione di manifesti è stato così solerte, come nel caso di quelli per l'abolizione delle Comunità di valle, "spariti" rapidamente ieri pomeriggio dopo l'alacre intervento di una squadra di operai del cantiere comunale. Ignoti avevano tappezzato di pubblicità referendaria senza simboli di partito ma con la scritta "Vota sì" verde su sfondo bianco, il sottopasso della rotatoria al casello di Trento Centro; lo stesso era avvenuto sotto il ponte che attraversa la Valsugana a Martignano. Ma hanno potuto vederli in pochi: il vigile di quartiere li ha intercettati e i 34 sotto il ponte sono stati già raschiati via.

«Prevediamo che succeda ancora e continueremo a rimuoverli», dicono al Comando dei vigili. «Se fossero stati i manifesti del circo di Moira Orfei sarebbero rimasti su», sorride il segretario della Lega Nord, Maurizio Fugatti, che dice di non sapere nulla dell'affissione abusiva. «Probabilmente c'è in giro qualche giovane entusiasta che si è fatto prendere la mano... Comunque, si vede che i dipendenti pubblici non avevano altre urgenze: li fanno lavorare adesso perché il 30 stanno a casa per il ponte». Il consiglio comunale ha appena approvato nuove disposizioni per contrastare il fenomeno delle affissioni abusive: da oggi risponde «anche chi ricava un beneficio dalla pubblicità non autorizzata, cioè il soggetto che produce o vende la merce o il servizio pubblicizzati». Alla multa da 89 a 524 euro va aggiunto il pagamento dei danni. Nel caso specifico però non si è proceduto perché non vi erano elementi certi che facessero risalire ai responsabili.













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