Manifestazione anarchica a Trento: cade il reato di devastazione

La pm aveva chiesto, complessivamente, condanne per 200 anni per 38 persone. Il giudice però è stato di diverso avviso e ha inflitto pene molto più lievi



TRENTO. Saccheggio e devastazioni. Queste erano le due accuse mosse dalla procura nei confronti di 38 persone (molte delle quali appartenenti al movimento anarchico, ma non solo) alla fine delle indagini sulla manifestazione del novembre 2009 durante la quale furono imbrattare vetrine e muri e furono spaccati degli sportelli bancomat.

Non solo: ci furono anche due aggressioni ad altrettanti esponenti leghisti. Il pm aveva chiesto pene esemplari da 5 anni e 8 o 9 mesi: sommandole avrebbero portato ad una pensa complessiva che superava i 200 anni. Il giudice Ancona, però, è stato di diverso avviso.

E così l'udienza si è conclusa con una serie di assoluzione e di condanne che però superano di poco i 4 mesi. A cadere, infatti, è stata l'accusa di devastazione (contestata da subito dai difensori degli accusati) e così le condanne sono state per lesioni, danneggiamenti, violazioni dei fogli di via e per il fatto che alcuni indossavano il casco durante in corteo.

In particolare per le lesioni al consigliere Bridi sono stati condannati - a pena che variano dai 2 mesi ai 4 mesi e 20 giorni - Evelin Sterni, Pierfelice Perbellini, Sara Nicoletti, Marco Vieceli e Davide Dalsasso. Per danneggiamenti è stato condannato Martino Degasperi che era stato immortalato mentre era in azione, e poi Daniele Benedetti, Perbellini e Lorenzo Jorg perché sono state giudicate persone «qualificate» ossia persone che per il ruolo che ricoprivano, dovevano impedire i danneggiamenti. Condannati Benedetti e Passamani per la violazione del foglio di via.













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