Maltrattavano gli uccellini: denunciati 

Traffico di avifauna. La forestale ha individuato un carico di oltre 100 esemplari di tordo in un’auto: i pulcini erano stati sottoposti alla pratica del “sessaggio”. Ieri rimessi in libertà. Le accuse sono furto di selvaggina e maltrattamento



Trento. È di due denunciati il risultato dell’operazione “Bisturi selvaggio” svolta dal Corpo forestale del Trentino per contrastare la cattura, il traffico e il maltrattamento di uccellini. Gli animali sequestrati ai due soggetti coinvolti sono oltre un centinaio: si tratta di pulcini di tordo, particolarmente pregiati e ricercati sia nel mondo dei cacciatori sia in quello degli appassionati ornitologi, tanto che un singolo esemplare maschio può raggiungere un valore di 700-800 euro.

I presunti responsabili sono accusati di furto di selvaggina, maltrattamento di animale e altre ipotesi di reato connesse anche alla gestione delle armi. I controlli ordinari svolti dagli agenti sul territorio avevano portato solo lo scorso febbraio all'arresto di altri undici soggetti di diverse parti d’Italia, accusati di furto aggravato e ricettazione.

Nelle scorse settimane, i forestali in servizio nella zona della piana Rotaliana hanno individuato un trentino che, a bordo del proprio veicolo, trasportava una significativa quantità di uccellini all’interno di gabbie solitamente utilizzate per la fauna da richiamo. Dato che in questo periodo la caccia alla fauna migratoria è chiusa (il suo esercizio è consento al massimo fino al 30 gennaio), i forestali hanno proceduto al controllo del mezzo. Gli uccellini risultavano essere stati sottoposti da pochissimo tempo alla pratica del “sessaggio”, con uso rudimentale di un bisturi per constatarne il sesso. Si trattava di pulcini di tordo, particolarmente pregiati e ricercati sia nel mondo venatorio sia in quello degli appassionati ornitologi, tanto che un singolo esemplare maschio può raggiungere un valore di circa 800 euro.

Dalle indagini che sono seguite, i forestali trentini sono giunti all'identificazione di una seconda persona - residente in Alta Valsugana - che si sarebbe occupata in prima persona degli interventi sugli animali. Nella sua abitazione sono stati infatti trovati gli attrezzi impiegati per effettuare l’incisione chirurgica, oltre a numerose gabbie contenenti tordi e pulcini della stessa specie, probabilmente raccolti pochissime ore prima dell’arrivo degli agenti. Agli accertamenti hanno fatto seguito il sequestro del materiale impiegato per gli illeciti e il deferimento all'autorità giudiziaria dei due uomini. Per contrastare il traffico di avifauna, il Corpo forestale si avvale della collaborazione dei veterinari dell’Azienda sanitaria. Una volta visitati e curati, gli animali sono stati consegnati alla Lipu per essere recuperati; una volta disposto il dissequestro da parte dell’autorità giudiziaria, ieri pomeriggio gli uccellini sono stati rimessi in libertà. L’attività di indagine si inquadra in un più ampio programma di attività di controllo di alto livello, secondo quanto previsto nel Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs