Magnifica, un Palazzo da scoprire

Finestre a croce, stemmi e balconi in pietra: gli storici dell’arte Dalprà e Dellantonio svelano i pregi


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Il palazzo della Magnifica Comunità di Cavalese, dopo il pregevole lavoro di restauro conservativo durato oltre 8 anni, come è noto è stato restituito da poco ai Vicini di Fiemme.

Ora il palazzo è visitabile tutti i giorni, compreso lo splendido museo e pinacoteca, rimesso a nuovo dal prezioso lavoro dell’esperta d’arte fiemmese Chiara Felicetti. Il palazzo, la cinquecentesca residenza estiva dei Principi Vescovi di Trento contiene uno straordinario patrimonio artistico e i tesori della Scuola pittorica fiemmese che ora sono stati restituiti, interamente restaurati. Ma i lavori di decorazione pittorica che interessarono nel terzo decennio del Cinquecento il palazzo vescovile di Cavalese non furono un episodio isolato nel panorama monumentale del Trentino dell’epoca.

Ne sono convinti i due esperti d’arte e componenti delle Soprintendenza per i Beni storico-artistici della Provincia di Trento Laura Dalprà e Giovanni Dellantonio, che l’altra sera nel corso di una speciale conferenza sulle “Architetture del potere” tenutasi nel palazzo comunitario, hanno illustrato con l’aiuto delle immagini le analogie e gli elementi comuni che caratterizzano i palazzi realizzati dal principe vescovo Bernardo Clesio, ma anche dal cardinal Cristoforo Madruzzo e dai loro predecessori Giorgio Lichtentein , Johannes Hinderbach, Giorgio di Hach e Alberto II di Atemburg.

Gli elementi comuni che si trovano non solo nel palazzo della Magnifica a Cavalese, ma anche nel Castello del Buonconsiglio a Trento, nel Castel Selva di Levico , nel castello di Tenno, in quello di Stenico, nella Rocca di Riva del Garda e nel Castello di Cles (tutte residenze dei principi vescovi o delle antiche famiglie nobiliari) riguardano le finestre a croce, i poggioli in pietra rivolti verso la piazza ed anche gli stemmi del Casato posizionati sopra i portali principali delle strutture, sia che siano castelli che strutture adibite a residenze estive. Al termine della piacevole serata lo Scario della Magnifica Giuseppe Zorzi oltre che congratularsi con i due illustri relatori, che tra l’altro hanno seguito l’intero iter del restauro del patrimonio artistico del Palazzo comunitario ha consegnato in segno di riconoscenza il Sigillo della Magnifica.

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