Trento

Macché italiani ed europei, prima di tutto «siamo trentini»

Nel mondo globale aumenta l’attaccamento al nostro territorio. Anche da parte degli stranieri I risultati di uno studio ripetuto a distanza di 10 anni. E i giovani? Per loro l’appartenenza conta meno


di Andrea Selva


TRENTO. Prima di tutto ci sentiamo trentini, poi italiani, quindi cittadini dei nostri paesi e frazioni e solo in ultima battuta... europei. Ecco il senso di appartenenza dei trentini che negli ultimi dieci anni, mentre il mondo diventava globale, hanno aumentato il senso di attaccamento al loro territorio. Una fotografia scattata dal servizio statistica provinciale che dal 2004 sta tenendo sotto controllo alcune migliaia di famiglie a cui porre una serie di domande a distanza di tempo, per misurare statisticamente come stiamo cambiando e come cambia il mondo in cui viviamo.

Le domande sulla “trentinità” sono state poste nel 2004 e poi nel 2012. Un intervallo di otto anni in cui sono cambiate molte cose ma la “trentinità” è rimasta un sentimento forte per la maggior parte dei trentini. Compresi gli stranieri che - intervistati a distanza - si sono scoperti trentini quanto chi è nato e vissuto in questa provincia, mentre il percorso di conquista dell’italianità appare più difficile, almeno osservando i numeri.

Le differenze di età e sesso

Il senso di appartenenza alla propria comunità accomuna le persone adulte o anziane, mentre tra i giovani è un sentimento meno forte. Ma qui non si tratta di essere trentini o italiani: semplicemente i nostri giovani si sentono meno coinvolti in tutte comunità, a partire dalla propria frazione per arrivare alla Comunità europea. Per quanto riguarda uomini e donne, queste ultime dimostrano una capacità superiore di pensare più in grande: se gli uomini sono attaccati al loro paese, le donne sono più disposte a dichiararsi italiane o europee.

Il titolo di studio

Studiare non fa bene al senso di appartenenza, se è vero (come risulta dallo studio) che i laureati perdono l’attaccamento alla loro comunità (e sono più disponibili a dichiararsi europei) rispetto ai cittadini che hanno ottenuto solo la licenza media, cioè le persone che più facilmente si dichiarano “trentine”.

I piccoli centri

E’ nei piccoli centri che il senso di attaccamento è più forte (avevate dubbi?) mentre chi vive a Trento ha uno scarso senso di appartenenza al proprio rione o alla propria frazione.

L’evoluzione

Infine il rapporto del servizio statistica della Provincia di Trento ha evidenziato - dal 2004 al 2012 - un aumento del senso di appartenenza. Insomma in questo mondo sempre più globale ci piace sentirci parte di qualcosa di più piccolo. I cuore dei trentini, insomma, batte ancora forte (anzi: più forte) per la propria frazione o per la propria valle. Ci sono buoni motivi per andarne fieri, ma in un mondo globale può essere un problema.













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