M5S, corsa alle tessere. Degasperi rischia 

Scaduti ieri sera i termini per partecipare alle «Provincialie» on line. Zanella il nome in pole, appoggiato da Fraccaro



TRENTO. Per i più è un oggetto misterioso. Ma per i vertici del Movimento Ciquestelle la piattaforma Rousseau è una sorta di Oracolo di Delfi: quello che dice va fatto, senza se e con pochi ma. E sarà proprio questo oracolo 2.0 a decretare la squadra dei grillini per le provinciali. E fin qui tutto bene. Anzi no, secondo alcuni invece proprio bene non va. Perché? Perché in questi giorni sono stati riaperti i termini per le iscrizioni alla Rousseau e anche le nuove entrate potranno, grazie a questa trovata, votare le liste per le candidature alle provinciali. I critici fanno notare che, di fatto, si tratta (pur con uno strumento telematico) di una sorta di tesseramento precongressuale, uno dei capisaldi della politica classica: in pochi giorni si potevano aumentare come nulla fosse gli iscritti di qualche centinaio mettendo al sicuro gli esiti del congresso. La piattaforma Rousseau è rimasta aperta ai nuovi iscritti sino a ieri: “Chi voi non fosse ancora iscritto lo faccia” si leggeva sulla chat del Meetup trentino.

Insomma è di venerdì la notizia che Roma ha deciso di estendere le primarie on line anche alle regionali di ottobre, solo che non era stata resa pubblica la novità della riapertura dei termini al 30 giugno. Prima di vedere a chi, in linea teorica, può giovare la novità sarà utile ricordare come a febbraio la Rousseau avesse decretato che Riccardo Fraccaro (poi divenuto ministro dei Rapporti con il Parlamento) dovesse essere il primo degli aventi diritto a candidarsi per Roma. E come il suo fedelissimo Cristiano Zanella avesse le carte in regola per essere in pole position per palazzo Madama. Le notizie di una nuova, più ampia, platea di votanti sulla piattaforma on line scompagina le carte e non è detto lo faccia a favore del consigliere provinciale uscente, quel Filippo Degasperi che, tra i suoi punti forti, non ha quello di essere esattamente in sintonia con Fraccaro.

Il consigliere uscente era stato eletto nel 2013 come candidato presidente ed era entrato in Consiglio provinciale assieme a Manuela Bottamedi che, dopo un po’, aveva salutato la compagnia. Allora si erano fatte le primarie con le urne e schede fisiche, in due distinti turni, in un albergo della città.

In questi cinque anni i Cinquestelle, anche riferendosi ai risultati di marzo, non paiono aver allargato la breccia nei cuori dei trentini. Dunque? Dunque ad ottobre sarà importantissimo essere candidato da capolista. Anzi no, da candidato presidente per avere la (quasi) certezza di entrare in Provincia. I primi posti in lista sono buoni ma non hanno certo altrettanto coeffieciente di sicurezza. Dunque sarà decisivo il risultato delle “Provincialie”.

(g.t.)













Scuola & Ricerca

In primo piano