Il trentottenne in crisi voleva sfogarsi con il confidente, ma poi la discussione è degenerata

Lite con l'amico, gli sfascia la casa

Denunciato l'ospite molesto: in frantumi stoviglie, porte e infissi



ROVERETO. Non sta attraversando un bel periodo, anzi, la sua vita è fonte di tristezze e momenti amari e lui, C.M., 38 anni di Rovereto, desiderava sfogarsi. Per questo ha chiamato un amico, di origine romena, il quale, per maschile solidarietà, lo ha invitato a casa sua. C.M. si è presentato già piuttosto ubriaco, forse aveva bevuto per tentare di lenire la sofferenza. L'amico lo ha accolto comunque e lo ha ascoltato, anche quando il disperato soliloquio virava in delirio.

Dopo un paio d'ore, ha guardato l'orologio e ha fatto presente a C.M. che l'ora era ormai tarda. «Domani mi devo alzare presto per andare a lavorare, abbi pazienza». C.M. non l'ha presa bene, forse i fumi dell'alcol gli hanno fatto apparire l'invito a tornarsene a casa come un gesto di disprezzo e incomprensione. Così ha alzato la voce e tra i due è scoppiato un furioso diverbio, che l'amico - non sapendo più come ricondurre l'altro alla ragione - ha cercato di risolvere chiedendo l'intervento dellla polizia. Quando gli agenti della pattuglia salgono in casa, i due stanno ancora questionando. I poliziotti cercano di rasserenare gli animi e sulle prime sembrano esserci riusciti. C.M. si scusa, e chiede all'amico di ospitarlo per la notte: «Sono troppo ubriaco per tornare a casa» si giustifica. Agli occhi degli agenti, il caso sembra risolto.

I due, tranquillizzati, salutano la pattuglia e - si presume - si preparano per coricarsi. Ma una volta ripartiti gli agenti, C.M. non riesce a darsi pace. Continua a parlare e disturba l'amico impedendogli di dormire. Poi si alza e inizia ad alzare la voce, sfasciando ogni cosa gli si presenti davanti: bicchieri, stoviglie, bottiglie, finiscono in frantumi. L'amico romeno si sveglia e infuriato spinge l'amico fuori di casa. Ma questi si arrabbia ancora di più e dapprima sfonda a calci il vetro della porta d'ingresso - per ironia della sorte, un vetro antisfondamento - e poi, racimolato da terra un bastone, se la prende con gli infissi della casa, sfasciando imposte e finestre. Un disastro. L'amico non vede altra soluzione che chiamare una seconda volta il 113, e la pattuglia torna sotto casa sua. C.M. è fuori di sè, brandisce ancora il bastone. Viene fermato, e poi denunciato per danneggiamento aggravato e violazione di domicilio.













Scuola & Ricerca

In primo piano