LE STRADE DELLE DOLOMITI

"Limiti sui passi? Prima servono le alternative"

La valle di Fassa prudente sull'ipotesi di fermare i veicoli nel 2017: indispensabili parcheggi e trasporti pubblici



TRENTO Limitare il traffico sui passi dolomitici (cominciando dal Sella) a partire dalla prossima estate? Se ne può parlare, ma prima bisogna creare le condizioni, altrimenti sarebbero più le controindicazioni rispetto ai benefici. Così la valle di Fassa prende posizione dopo il forum del Trentino che venerdì ha ospitato in redazione l'assessore Mauro Gilmozzi, il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, e il presidente della Sat, Claudio Bassetti. Ma non mancano le resistenze più forti, come quelle di Osvaldo Finazzer (albergatore del passo Pordoi) che a nome degli operatori economici dei passi sostiene che non sono necessarie misure così drastiche come le limitazioni del traffico.

La procuradora del Comun general, Elena Testor, apre comunque alla possibilità di un intervento: «Il tavolo di lavoro interprovinciale se ne sta occupando - dice - e qualcosa si potrà fare già dal prossimo anno. Ma è chiaro che ogni intervento ha bisogno di una serie di condizioni e bisogna tenere conto degli operatori economici che hanno investito sui passi e che temono per la propria attività. I primi interventi necessari sono il potenziamento del trasporto pubblico e la creazione di infrastrutture a valle. Va bene il valore ambientale, ma bisogna anche dare risposte in termini di mobilità: molti interventi sono già contenuti nel piano stralcio della mobilità di Fassa e devono essere realizzati. No alle soluzioni "tanto per fare" che possono creare danni agli operatori dei passi ma anche a valle. La valle di Fassa ha avuto uno sviluppo economico molto sostenuto negli anni Ottanta e ora bisogna trovare un equilibrio tra le varie esigenze». I limiti possono creare valore per l'offerta turistica? «Se si migliora la vivibilità della nostra valle si aumenta anche il valore della nostra offerta. Ma questo si può fare studiando servizi di mobilità alternativa, mettendo in rete gli impianti di risalita e anche le piste ciclabili».

Anche Andrea Weiss, direttore dell'Apt di Fassa, sottolinea la necessità di una serie di interventi preliminari: «Se non si creano servizi alternativi, in particolare i parcheggi, sarà difficile prospettare un piano di contenimento del traffico. Se si va in quella direzione bisogna chiaramente pensare anche a investimenti: da qualche parte le auto devono andare, ma non possiamo nemmeno pensare a grandi parcheggi di testata nel fondo valle che romperebbero gli equilibri dei nostri centri». Weiss chiarisce che le scelte spettano alla politica (e non alle Apt) anche se "appare scontato che dobbiamo andare verso una riduzione del trasporto individuale a favore dei mezzi collettivi, ma serve un progetto. Si tratta di una prospettiva che può comunque servire per aumentare il valore della nostra offerta turistica. I timori degli operatori dei passi sono comprensibili, ma l'obiettivo può essere quello di trasformare luoghi che attualmente sono di transito in luoghi di vacanza: se riusciremo a rendere questi luoghi (i passi) competitivi per una vacanza allora molte resistenze verranno meno».

Per gli operatori dei passi dolomitici (non solo quelli attorno al Sella) prende la parola Osvaldo Finazzer, albergatore del passo Pordoi: «Pare che tutti siano legittimati a discutere e a prendere decisioni su luoghi dove al massimo trascorrono qualche giorno di vacanza. La realtà è che non sono necessari interventi: ci possono essere giornate di affollamento, ma ci sono anche molti giorni, ad esempio con il brutto tempo, in cui i passaggi sono pochi. Non c'è bisogno di bloccare questo misero turismo. Noi viviamo con i turisti itineranti, tra cui molti stranieri che fanno il giro delle Dolomiti dopo aver visto Venezia: fermarli significa toglierci il pane. Ma chiudere i passi danneggia anche i fondovalle: i turisti amano spostarsi da una valle ladina all'altra. La pace e la tranquillità ci sono già, basta camminare 10 minuti. Nuovi modelli possono darci reddito? Il giorno della Maratona delle Dolomiti sul Pordoi (che dopo il passaggio delle bici era aperto!) non è passato quasi nessuno.













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