Limarò, masso sulla statale per miracolo nessun ferito

Tione, alle ore 9.30 la frana ha sfondato la barriera paramassi La circolazione è proseguita a senso unico alternato per rimuovere altri sassi


di Ettore Zini


TIONE. Molti vecchi paramassi, da quando le strade sono passate sotto la Provincia, sono stati sostituiti con quelli a tenuta dinamica. Ma “il fattaccio”, l’imprevisto, come ci conferma uno degli automobilisti in coda lungo la statale 237 del Caffaro, poco dopo il ponte dei Servi, può essere sempre dietro l’angolo. «Quando passo di qua – dice un’automobilista in attesa che la strada venga liberata – sono sempre in apprensione». E il masso di oltre un metro cubo, abbattutosi sulla carreggiata, verso le 9.30 di ieri mattina, sulla statale tra Tione-Trento le dà ragione.

Nessun ferito. Nessuna automobile in transito scalfita, nemmeno dalla gragnola di altri piccoli sassi. Ma quello smottamento causato dalle abbondanti piogge della notte, davvero poteva trasformarsi in una disgrazia. La fortuna però ha voluto che nessuno transitasse sotto la parete in quel preciso istante e tutto si è risolto con disagi prolungati alla viabilità, ma fortunatamente senza cche nessuno si ferisse. La statale per Trento al chilometro progressivo 102,400 è rimasta interrotta per qualche ora. Prima per liberare parte della carreggiata dai detriti e verificare le condizioni di sicurezza del versante. Poi per far cadere a valle anche un altro sasso pericolante, in modo da ripristinare il traffico a senso unico alternato. Sul posto le quadre operative del Servizio Strade della Provincia, nonché una pattuglia della polizia locale delle Giudicarie. La sostanziale stabilità del versante confermata dal sopralluogo del geologo Servizio, Franco Dominato, ha permesso alle automobili il transito a senso unico alternato, fino a quando, nel pomeriggio non si è provveduto a un secondo stop. Per permettere le operazioni di messa in sicurezza del versante da parte della ditta specializzata in disgaggi Orbari di Dorsino. Il masso staccatosi dal versante ha divelto il paramassi e poi è rovinato sulla statale. L’impatto molto violento, in quanto si è staccato a circa 150 metri di altezza. «Il problema – ha confermato Alessandra Filosi, vice responsabile dell’Ufficio Strade della Provincia a Tione – è che la barriera era ancora di quelle vecchie a tenuta statica posata dall’Anas. Se ci fosse stata una di quelle più moderne che siamo soliti posare, un simile inconveniente non ci sarebbe verificato». Da quando la Provincia di Trento ha preso in gestione anche le strade statali del Trentino i paramassi hanno infatti una tenuta minima di 2.000KJ. Misura che indica la capacità di tenuta delle moderne protezioni. Quindi è quanto mai probabile che con barriere di quella capacità, il masso si sarebbe fermato. Nel pomeriggio un summit tra i geologi del Servizio Paolo Campedel e Franco Daminato ha fatto il punto sulle opere necessarie a ridare sicurezza a tutto quel tratto, già interessato dai lavori della ciclabile che corre parallelamente all’arteria. Ed è probabile che già prossimi giorni inizino le opere per la sostituzione dell’intera rete anticadute fino all’imbocco della galleria Gallandin, dove si è verificato il distacco del macigno.

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