sicurezza

Le telecamere controllano quasi tutto il Trentino

Tanti i Comuni più o meno grandi che le hanno installate o che si stanno preparando a farlo. E a Grigno il grande fratello monitora tutte le targhe


di Mara Deimichei


TRENTO. L’occhio elettronico quasi come un elisir miracoloso che tutti vogliono. Se è vero che le telecamere possono essere un prezioso aiuto per le forze dell’ordine nel corso delle loro indagini, spesso vengono richieste a gran voce da cittadini esasperati da degrado e vandalismi nella speranza che la presenza dell’obbiettivo possa avere un effetto dissuasivo. Ed ecco che si moltiplicano le ordinanze, le delibere e le mozioni in diversi Comuni trentini per l’installazione di sistemi di videosorveglianza.

A Trento il circuito è composto da un centinaio di telecamere mentre a Rovereto se ne contano circa una trentina. Ma anche i Comuni più piccoli si stanno facendo avanti. Sul giornale di ieri abbiamo dato la notizia che riguarda Malè, comune solandro da poco più di 2mila abitanti, che ha già attivato tre occhi elettronici ma altri quattro entreranno in funzione a breve. Ed è recente anche la notizia che riguarda Pergine dove alla metà del mese scorso sono comparse le prime telecamere del sistema di controllo deciso per la zona del centro storico.

In prima linea anche l’amministrazione comunale di Brez (qualcosa più di 770 abitanti) che con un’ordinanza di fine luglio ha definito l’installazione di sistemi di videosorveglianza al cimitero di San Floriano, alla piazzola dell’elicottero, al caricabotte, al cantiere comunale e al crm. Le motivazioni? «Tutela del patrimonio, sicurezza urbana, monitoraggio del rispetto delle disposizioni concernenti modalità, tipologia e orario di deposito dei rifiuti e monitoraggio e la gestione del traffico». In gennaio, invece è stato il comune di Revò ad autorizzare la polizia locale dell’Alta val di Non «ad installare i dispositivi di videosorveglianza in punti strategici del territorio comunale per dissuadere ed eventualmente individuare i colpevoli di abbandono di rifiuti».

È datata dicembre 2013 l’ordinanza del comune di Cavareno che disciplina il sistema delle telecamere chiamate a vigilare e a «intrappolare» chi si comporta male. Le telecamere, è stato deciso, vengono installate a rotazione nelle isole ecologiche, vicino ai cestini stradali o alle aree dove si abbandonano abitualmente rifiuti, oppure ancora al cimitero, nei parcheggi, nei parchi, lungo le passeggiate o le piste ciclabili. Si tratta di foto trappole in grado di effettuare anche registrazioni notturne visto che hanno dei led ad infrarossi invisibili. Decisioni simili sono state prese anche dai comuni di Mezzolombardo, di Strembo, di Amblar, di Avio, di San Michele e di Campodenno.

Diversa la disposizione che riguarda il comune di Grigno. Dove due telecamere verificheranno le targhe delle macchine in transito sulla Valsugana e saranno in collegamento con la banca dati del Ministero dei trasporti e riusciranno in tempo reale a rilevare i veicoli non assicurati, quelli che sono oggetto di furto, di fermo fiscale o amministrativo e quelli non revisionati. Un progetto sperimentale, primo in Trentino. Per quanto riguarda la Comunità di valle della Bassa Valsugana e del Tesino, sono 18 le telecamere in funzione ma altre sono in dirittura d'arrivo. Quattro i Comuni che hanno già installato gli impianti, altrettanti se ne aggiungeranno a breve. Questi i numeri del progetto di videosorveglianza promosso dalla Comunità di valle e coordinato dalla polizia locale, che mira a dare precise risposte ad un bisogno di sicurezza chiesto a gran voce da cittadini ed amministratori.













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