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Le banche anticiperanno i pagamenti provinciali

Protocollo per cedere e certificare i crediti “aggirando” così il Patto di stabilità: coinvolti mille fornitori tra imprese e professionisti per quasi 100 milioni di euro



TRENTO. Il problema è noto da tempo: il patto di stabilità impedisce alle amministrazioni pubbliche di effettuare tutti i pagamenti dovuti ai fornitori di beni o servizi, nonostante i soldi ci siano. Un problema che emerge puntualmente nella seconda parte dell’anno, particolarmente pesante con riferimento alla Provincia, visto che coinvolge circa un migliaio tra aziende e professionisti per un ammontare complessivo tra i 90 e i 100 milioni di euro. Così la Provincia sceglie la cessione e certificazione dei crediti, per non pesare sui fornitori in questione. La decisione è stata presa dalla giunta su proposta del presidente, Ugo Rossi. «Certo il punto - ha spiegato - è cambiare le regole dei flussi di cassa e cercheremo di farlo nella trattativa finanziaria col governo». In sostanza, ha aggiunto, chiedendo di allentare o eliminare il Patto di stabilità, a fronte della garanzia da parte del Trentino dei saldi relativi al risanamento delle finanza pubblica. «Entro metà settembre - così ancora Rossi - contiamo di poter avere un ulteriore incontro tecnico a Roma per approfondire proprio questa questione».

Tornando ai pagamenti, la soluzione per “aggirare” il Patto di stabilità coinvolge banche e intermediari finanziari, chiamati ad anticipare ai creditori della Provincia le somme in questione. Nei confronti degli istituti finanziari la Provincia e i suoi enti s'impegnano a loro volta, secondo un Protocollo approvato ieri, a saldare i crediti anticipati entro e non oltre il 28 febbraio 2015. L’adesione è aperta a tutte le banche e a tutti gli intermediari e potrà avvenire anche in tempi diversi. Le modalità di certificazione del credito, in forma telematica, sono state stabilite a livello nazionale con un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze del 25 giugno 2012. Tale certificazione in sostanza, a garanzie delle banche, decreta che i crediti in questione sono liquidi ed esigibili. si rendono disponibili a sottoscrivere con le imprese titolari di appalti di forniture, prestazioni professionali, lavori pubblici, contratti di cessione pro soluto o pro solvendo dei crediti vantati nei confronti della Provincia e dei suoi enti collegati, dall’Opera Universitaria al Mart, dal Muse agli Istituti culturali per la valorizzazione delle minoranze linguistiche e così via: il tutto attraverso la Piattaforma per la certificazione dei crediti prevista dalla normativa statale, in sigla Pcc.

Banche e intermediari s’impegnano inoltre ad applicare al plafond massimo dedicato all’iniziativa - 100 milioni di euro - condizioni di particolare favore che, con riferimento al tasso annuo di interesse (a carico del creditore), non superano quello indicato nel Protocollo: si parte dal tasso Euribor a tre mesi dello 0,15%, aumentabile fino a un massimo di 2 punti percentuali. Ma le Casse rurali hanno già fatto sapere che non si discosteranno dal tasso base. Fra le altre condizioni da osservare, l'impegno a erogare al soggetto interessato la somma richiesta entro 15 giorni lavorativi dal ricevimento della domanda. Provincia ed enti dal canto loro si impegnano a rilasciare nel più breve tempo possibile ai creditori che ne facciano richiesta la certificazione apposita, ai fini dell’ottenimento del credito. Il Protocollo può essere prorogato fino al 31 dicembre 2015 e per i pagamenti avvenuti entro il 31 gennaio 2016.













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