turismo

La stagione sciistica appesa a un filo (bianco)

Le prenotazioni non vanno male ma c’è l’incognita delle temperature. Nevicata attesa per il prossimo fine settimana


di Luca Marognoli


TRENTO. Una sciabilità quasi perfetta a fronte di un panorama quasi primaverile. È la grande contraddizione di questa stagione bianca, che inevitabilmente ha scoraggiato molti, anche locali, dal tirare gli sci fuori dalle cantine. L’eccellente lavoro fatta dagli addetti all’innevamento programmato ha salvato l’economia turistica invernale del Trentino. Finora. Perché adesso la neve serve a garantire le settimane bianche e - per arrivare più in là possibile - molto dipenderà, ancora una volta, dalle temperature.

Se si guarda a quelle di oggi c’è da mettersi le mani nei capelli: lo zero termico è atteso a 3800 metri, a livelli di fine primavera. Ma giovedì dovrebbe scendere a 1200 per risalire a 2200 venerdì. Le speranze (forti) sono affidate al prossimo fine settimana, quando sembrerebbe arrivare una “vera” nevicata: gli addetti ai lavori lo ripetono come un mantra, perché - dicono - sarebbe una spinta decisiva alle prenotazioni. Quello che non dicono, ma che traspare dalle loro parole, è che c’è una grande paura che l’inverno possa svanire presto come il miraggio che finora è stato.

Marco Masè, presidente dell’Apt di Campiglio, la prende anche con ironia: «Le settimane bianche? Speriamo che lo siano davvero: è quello il tema principale. Almeno nel nostro territorio, c'è una sostanziale tenuta. Il laghetto Montagnoli ci ha permesso di fare 1,2 milioni di metri cubi di neve, rendendo tutte le piste fruibili. Ci sono state poche disdette, le prenotazioni vanno un po' a rilento, ma dobbiamo guardare quello che c'è di positivo: due anni fa, senza il bacino, avremmo quasi chiuso».

Negli alberghi, «dicembre ha fatto segnare un 15% in meno in tutto l’ambito, ma le due annate precedenti erano state eccezionali. La prossima settimana sembra che arrivi la neve: vedremo. Se cambia il tempo si potrà garantire una buona continuazione di stagione, altrimenti la vedo dura perché andando avanti mancheranno le condizioni per fare la neve».

Andrea Weiss, direttore dell’Apt della Val di Fassa, sostanzialmente concorda: «Le piste sono tutte aperte, ma il paesaggio non è ancora invernale e paghiamo questa aspettativa. In gennaio le vendite degli skipass sono state in linea con lo scorso anno; quanto all'ospitalità, c'è stata una flessione di qualche punto: manca un po' di clientela straniera, perché chi arriva magari dalla Polonia e deve fare molti chilometri si muove quando è certo di trovare la neve. Le società hanno fatto un grande investimento, che trova conferma nella Marcialonga, e sperano adesso di avere un ritorno economico. Siamo contenti per le prenotazioni di marzo, ma c'è qualche buco in febbraio: questa situazione non aiuta il last-minute e manca anche qualche sciatore di prossimità. La neve naturale darebbe qualche stimolo in più...».

Prenotazioni buone in Val di Fiemme. «In febbraio non siamo al tutto esaurito ma all'80%», dice il direttore, Bruno Felicetti. «Vediamo se queste nevicate possono aiutarci a raggiunge i livelli dello scorso anno. In marzo siamo un po' in calo perché le settimane bianche sono anticipate dal Carnevale: per il momento il livello è del 40-50%». A fine mese però ci sarà la Pasqua a sollevare le sorti.

Il quadro generale è positivo: «Le presenze sono in linea con i due anni precedenti, mentre il fatturato degli impianti è maggiore dell'anno scorso - quando abbiamo perso Sant’Ambrogio - e inferiore rispetto a due anni fa. La sciabilità è perfetta, ma chi viene si aspetta anche il contorno».

Attilio Gregori, direttore dell’Apt Val di Sole, è moderatamente soddisfatto: «Febbraio va abbastanza bene, anche perché è il classico mese della vacanza invernale, sebbene qualche disponibilità ci sia ancora. Per marzo le prenotazioni sono ottime, anche per le combinazioni tra struttura ricettiva e skipass - offerte dal 12 marzo nella zona dello Skirama - e per il fatto che la Pasqua cade presto. Il bilancio di gennaio? Saremo sui livelli dell'anno scorso, con un leggero meno dal 10 in poi compensato da un più nel periodo dell'Epifania». Gregori si trova a Zurigo per partecipare alla fiera del turismo “Fespo”. «Tutti sono già proiettati verso l’estate: chi viene da noi a informarci ci chiede quanta neve c'è. È quella la preoccupazione, sebbene la sciabilità sia al 99%. Il 6-7 febbraio la neve dovrebbe arrivare davvero: è importante che passi la notizia che viene, non importa quanta. Le gare come quelle di Maribor (ieri, ndr), con zero neve a bordo pista, le vedono tutti in tv e danno un’immagine che non aiuta».

Luca D'Angelo, direttore dell’Apt Paganella, sorride: «Usciamo da un dicembre molto buono, con un più 8 di presenze. Per gennaio il sentore è che si sia avuta una sostanziale tenuta: c’è appena stato il Meeting europeo interbancari, che ha portato 800 persone. Le previsioni sul carnevale sono abbastanza buone. Speriamo nella neve o, almeno, nelle basse temperature: tutti ci hanno fatto i complimenti per l'innevamento programmato». Febbraio registra buone prenotazioni, mentre in marzo sono attesi i gruppi. Ma le previsioni sono sempre di più un rischio: «Quest’anno si deve vivere alla giornata».













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