al brennero

La sfilata al confine per difendere i migranti

Erano circa duecento i manifestanti (italiani, austriaci e tedeschi) che hanno sfilato a Brennero in occasione della “giornata per i diritti dei migranti”



BRENNERO. Un corteo “trilaterale”: come le scorte delle polizie italiane, austriache e tedesche sui treni diretti oltre il Brennero che da mesi fanno da filtro al passaggio di profughi e migranti.

Erano circa duecento i manifestanti, anche loro italiani, austriaci e tedeschi (con qualche presenza svizzera), che hanno sfilato a Brennero, in occasione della Giornata per i diritti dei migranti, che dal 2010 è stata indicata con il primo marzo. Un corteo colorato e vivace promosso per la parte italiana dalla Fondazione Alexander Langer e dalla Rete dei diritti dei senza voce, dall’Associazione Porte Aperte e Nevo Drom, ma al quale poi hanno partecipato molte altre associazioni sia di volontariato che culturali. Banda musicale, cori e slogan, una sfilata che ha attraversato il paese di Brennero al grido “basta deportazioni”.

Il tema è quello spinoso e delicato dei respingimenti di profughi da parte delle gendarmerie straniere, che impediscono il passaggio di quelli (quasi tutti) che fanno rotta verso il nord Europa. Nel 2014 sono stati all’incirca cinque mila casi, che se non trovano una via maestra per il transito, si ingegnano con le “vie traverse”: passaggi a piedi del confine camminando nei tunnel ferroviari, viaggi della speranza di giovani appesi ai corrimano all’esterno dei vagoni e famiglie che tentano la via della montagna.

Dalla stazione al confine non saranno più di cinquecento metri, ma si è trattato probabilmente della più grande manifestazione che il paese abbia visto. Bandiere in italiano e tedesco, sax trombe e tamburi, e slogan in inglese: giovani e senior infilati dentro sciarpe e cappotti di tutti i colori per proteggersi dai cinque gradi sotto zero e dalla neve che li ha accolti sulla banchina. Una marcia pacifica a ritmo di musica, per riunire idealmente la tratta ferroviaria da Trento a Monaco, passando per Bolzano, Innsbruck e Brennero, ovviamente. Libera circolazione dei migranti in Europa, politica di accoglienza e stop ai respingimenti. Queste le richieste. Il tema dell’accoglienza è al centro dell’intera protesta, e la richiesta è rivolta a tutti i livelli istituzionali: dall’Europa ai singoli Comuni, a tutti viene chiesto di fare la propria parte. E soprattutto l’Europa, con l’accordo di Dublino che permette le scorte trilaterali, è sul banco degli imputati: «Si tratta di un’ipocrisia - accusa il deputato di Sel Florian Kronbichler - con questo accordo l’Austria fa il “lavoro sporco” della Germania, dalla quale subisce pressioni per frenare l’arrivo di nuovi profughi,e l’Austria a sua volta preme al confine italiano».













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