CORONAVIRUS

La Rsa di Volano sarà filtro anti-Covid 

Quando le Apsp riapriranno a nuovi ospiti, questi trascorreranno prima la quarantena nella struttura lagarina. Parolari, presidente Upipa: «Così terremo il virus fuori». Ingressi dal 14 aprile: gli 80 posti riservati ad anziani positivi provenienti da Rsa indenni 


Valentina Leone


TRENTO. Da martedì prossimo aprirà ufficialmente i battenti la nuova Rsa di Volano, e i primi ospiti ad arrivare saranno alcuni anziani positivi al Coronavirus che si trovano attualmente accolti all’Opera Romani di Nomi. La struttura, ormai praticamente pronta, potrà ospitare fino a 80 persone, e non accoglierà in modo indiscriminato tutti i malati contagiati che si trovano attualmente in altre Rsa. Anzi.

«Il senso di questa scelta è di portare a Volano gli ospiti eventualmente risultati infetti e che si trovano in strutture rimaste sino ad oggi indenni da contagi, di creare un centro Covid intermedio. Nel momento in cui saranno rilevati casi positivi, verranno mandati da noi in modo da evitare, come purtroppo già accaduto, che il virus si propaghi e infetti altri ospiti o il personale», spiega Francesca Parolari, presidente dell’Opera Romani, che gestisce la struttura.

Parolari ci tiene a precisare anche un altro aspetto: a Volano non ci sarà nessun lazzaretto, «ma offriremo una struttura di eccellenza, che mettiamo in campo proprio per garantire un’assistenza di qualità e permettere di salvaguardare chi sino ad oggi è rimasto indenne. Per noi questa scelta è motivo di orgoglio».

La Rsa di Volano è in effetti una struttura moderna e tecnologica, ed è stata scelta anche perché ha impianti adatti e idonei alle esigenze attuali, in particolare per quanto riguarda l’ossigeno. Con la sua apertura si formerà un gruppo di lavoro guidato da un’infermiera specializzata in infettivologia e un medico, che coordineranno gli operatori.

«La scelta è stata assunta dalla task force creata a livello provinciale proprio per gestire la questione dei contagi nelle case di riposo, il senso è che prima si isolano gli ospiti positivi, offrendo loro cure adeguate, più si mettono in sicurezza le strutture», aggiunge Parolari.

Il Trentino sarà tra i primi in Italia ad adoperare il modello delle strutture intermedie, che è stato sancito a livello nazionale e approvato dal Ministero della Salute. Certo, a supporto servirà anche intensificare i tamponi, ma su questo Upipa conferma che negli ultimi giorni si sta andando proprio in questa direzione: «Abbiamo avuto anche la fortuna - prosegue Parolari - di avere una struttura pronta, che se non ci fosse stata l’emergenza avrebbe comunque aperto in queste settimane e che stiamo allestendo in tempi record».

Per poter partire, come detto, già nella giornata di martedì arriverà un piccolo gruppo di ospiti da Nomi, trasportato con il supporto delle ambulanze di Trentino Emergenza, insieme a parte del personale, che sarà appositamente distaccato. Poi ci potrebbe essere l’arrivo di altri ospiti. Pasti e lavanderia verranno garantiti dall’Opera Romani, quindi giornalmente ci sarà il trasporto a Volano.

Cosa ne sarà di questa struttura nel medio-lungo periodo? Molto probabilmente, e soprattutto se i tempi di produzione e distribuzione del vaccino si allungheranno, avrà una funzione di filtro. «Quando le Apsp riapriranno le porte e faranno entrare ospiti nuovi - chiarisce la presidente di Upipa - una persona chiamata per l’inserimento trascorrerà 15 giorni a Volano in modo che non possa fare ingresso in struttura portando con sé il virus. Perché questa sarà la sfida fino all’arrivo del vaccino: far sì che il Covid-19 non entri di nuovo nelle nostre case di riposo».

E poi ci sarà un’altra sfida, che non riguarderà solo Volano e Nomi ma in generale tutte le Rsa: «Attualmente è molto difficile garantire la compartimentazione in questi luoghi, perché ci sono grandi spazi comuni, ampi, spazi di accoglienza in cui tutti gli ospiti vivono insieme, e questo ha purtroppo favorito il contagio. Ora siamo davanti a tanti punti di domanda, e credo che ripensare la geografia organizzativa di questi luoghi - conclude Parolari - sarà obbligatorio».













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