La Coop presta lavoratori alla Provincia

Il consorzio di cooperative sociali creerà un «Centro risorse» per la Provincia


Paolo Morando


TRENTO. Ha vinto Consolida. Il consorzio delle cooperative sociali trentine si è aggiudicato l'appalto per la realizzazione di un "Centro risorse" a cui l'Agenzia del lavoro, stretta fra risorse in calo e competenze sempre più vaste, affiderà alcune proprie funzioni: formazione, interviste ai lavoratori e servizi orientativi. Risultato: la Cooperazione "presterà" lavoratori alla Provincia.

L'esito della gara non è ancora stato pubblicato sul sito dell'Agenzia per i servizi della Provincia, ma è questione di poche settimane: martedì scorso, infatti, l'aggiudicazione è stata effettuata da parte della commissione, presieduta dalla dirigente dell'Agenzia del lavoro Antonella Chiusole. Servono ora solo i tempi tecnici per la verifica delle autocertificazioni prodotte da Consolida (relative ad esempio al Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, e al casellario giudiziale). Poi avverrà la stipula del contratto. Che, come previsto dal bando, durerà per almeno due anni, prorogabili comunque per ulteriori 12 mesi. Se l'esperimento alla fine darà prova di aver funzionato, potrebbe comunque diventare una sorta di battistrada per iniziative analoghe. La stessa amministrazione provinciale infatti sembra aver puntato molte carte sul progetto, a partire dalla somma stanziata, quasi 2 milioni di euro: segno evidente che si tratta di un'esperienza pilota i cui esiti saranno seguiti passo a passo con particolare interesse.

Erano sette le offerte pervenute alla Provincia lo scorso maggio, ma due erano state pressoché subito escluse per motivi amministrativi: mancavano infatti sufficienti requisiti di esperienza nel settore. Altre due non erano invece approdate al vaglio tecnico della commissione d'esame: una, in particolare, per un errore di compilazione relativo all'offerta economica, l'altra perché non aveva raggiunto un punteggio sufficiente per quanto riguardava la parte tecnica. In quest'ultimo caso, quindi, non si era neppure proceduto all'apertura della busta che conteneva l'offerta economica. Fra i tre concorrenti rimasti, alla fine l'ha spuntata Consolida con un punteggio di 86,847 su 100 e un importo annuo pari a 618.425 euro: non si trattava del massimo ribasso, ma le regole del bando prevedevano appunto l'assegnazione dell'appalto all'offerta più vantaggiosa in termini di punteggio complessivo tra la parte economica e quella di carattere tecnico. La base d'asta era fissata in 1.883.100 euro, per un importo annuo di 627.700 euro. Il ribasso da parte di Consolida, dunque, alla fine è stato poca cosa: appena 9.275 euro all'anno. E d'altra parte molti addetti ai lavori, conosciuti i nomi dei concorrenti, scommettevano proprio su chi alla fine è risultato vincitore.

L'esito dell'appalto era atteso con interesse, non solo da parte di chi poi si avvarrà dei servizi del futuro "Centro risorse" come appunto l'Agenzia del lavoro. Si tratta infatti, in Trentino, del primo caso del genere: un modello che prevede per l'ente pubblico di utilizzare figure professionali simili a "lavoratori in prestito" per superare il blocco delle assunzioni. Il risultato consiste in sostanza nel non portarsi in casa precari (che poi magari potrebbero rivendicare diritti) per prenderli invece dall'esterno, lasciando quindi a un'altra società la "grana" di gestirli. Con un inevitabile punto di domanda relativo alla qualità: quanto un servizio è garantito se non è diretta emanazione dell'ufficio pubblico? A suo tempo la stessa dirigente Antonella Chiusole spiegò che, proprio per questo, il bando era stato costruito molto attentamente: «E non si tratta di un depauperamento né tanto meno dell'esternalizzazione del "core business" dell'Agenzia - aveva detto - semplicemente, il Centro risorse realizza quei compiti che in buona parte già adesso sono affidati a consulenti esterni, basti pensare alla formazione». A garantire la qualità, la stessa procedura di assegnazione dell'appalto: come si è visto, non secondo il massimo ribasso, bensì secondo la logica dell'offerta più vantaggiosa. E nell'assegnazione del punteggio la qualità dell'offerta veniva premiata in misura decisamente maggiore rispetto all'aspetto economico: in particolare, nel bando venivano richiesti un numero minimo di addetti (una dozzina) e qualifiche ben precise.

Che cosa dovrà fare il Centro risorse? Parecchio, a giudicare dal capitolato. Dovrà assicurare il supporto informativo (attraverso internet e altri sistemi), aggiornare gli operatori di orientamento con ruoli di supervisione, erogare servizi di orientamento al lavoro, operare a sostegno di deboli e svantaggiati, svolgere direttamente attività di orientamento formativo, fornire supporto organizzativo e tecnico e supportare la gestione di attività formative. Tutto questo lo farà dunque la Cooperazione, attraverso Consolida: l'ennesima conferma di come i rapporti tra piazza Dante e via Segantini siano sempre più stretti.













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