La carica dei volontari per i senza tetto

Un centinaio di giovani e adulti prestano servizio gratuito nella struttura del progetto “Km 354” inaugurata ieri



ROVERETO. Non è stato un taglio del nastro qualunque. A salutare l'inaugurazione ufficiale del "Km 354", la nuova casa d'accoglienza invernale per senza tetto, ieri pomeriggio in via Abetone c'erano più di un centinaio di persone, espressione di tantissime realtà della Vallagarina. Tutte persone che, a vario titolo e in diversi modi, hanno dato il loro apporto, volontario, alla realizzazione di un miracolo: la ristrutturazione ed apertura della vecchia casa cantoniera, in tempo per l'inverno. Ma la vera vittoria della Comunità Solidale, che gestisce la casa d'accoglienza, la si poteva trovare scrutando i volti dei presenti. Non sta nelle mura risanate, nei letti riordinati, nei numeri in più disponibili per accogliere persone in difficoltà. Mescolati tra la gente, talvolta fianco a fianco di un assessore o di un operatore, c'erano gli stessi ospiti della casa.

La Comunità Solidale, la Caritas, hanno riportato queste persone, segnate da un vissuto di emarginazione e grandi difficoltà personali, tra gli altri: qualcosa di apparentemente banale, è però importantissimo. Tra le tante testimonianze portate, prima del taglio del nastro, ha parlato anche uno degli ospiti. Uno dei tanti che nel corso dell'estate hanno aiutato ai lavori di ristrutturazione della casa: «È stata un'esperienza che difficilmente dimenticherò - ha detto Arnaldo - mi ha aiutato a pensare positivo, a capire che ci si può risollevare. Ed è bello sapere che la città di Rovereto ha contribuito con forza a questo progetto». Al suo fianco, c'era Alessandro Laghi, uno degli operatori della Comunità Solidale: il suo intervento è stato premiato con un caloroso applauso, molto più lungo e sentito di quelli che hanno chiuso i saluti delle numerose autorità.

La cerimonia di inaugurazione era cominciata con una sorpresa, l'arrivo della fiamma della Luce di Betlemme, portata dagli scout Agesci. Alla sua luce, diversi rappresentanti dei volontari hanno raccontato la nascita del Km 354. Numerose le autorità presenti (l'assessore provinciale Ugo Rossi, il sindaco Andrea Miorandi, l'assessore Fabrizio Gerola, per la Comunità di Valle Paola Dorigotti, il sindaco di Mori Caliari, i rappresentanti di Itea e Trentino Sviluppo, della Caritas); c'era il decano di Rovereto, don Sergio Nicolli, e il vescovo, monsignor Luigi Bressan, che ha tagliato il nastro. Quest'ultimo ha portato in dono al centro un crocifisso. «La vostra è un esempio da imparare - ha detto - avete dimostrato che i problemi sono solubili, anche con forme nuove». Il centro si è rivelato subito indispensabile, i 17 posti sono stati occupati fin da subito (ha aperto a fine novembre) e a questi si sono aggiunti altri posti in più nel vicino container, per far fronte ai senza tetto che si trovavano all'ex macello. «In questi sei mesi di lavoro - ha raccontato infine il direttore di Comunità Solidale Cristian Gatti - abbiamo coinvolto tutta la comunità, abbiamo contagiato molte persone.Che oggi sono qui, numerose, segno che il primo nostro obiettivo, sensibilizzare la comunità, è stato raggiunto». (m.s.)

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