«La burocrazia non fermi chi aiuta i terremotati»

Ad Avio i fratelli Ruffoli hanno attrezzato uno spazio per ospitare uno studio di ingegneria di Carpi: «Non c’era tempo per aspettare le autorizzazioni»


di Giancarlo Rudari


AVIO. «E noi per aiutare chi si trova in difficoltà dopo il terremoto in Emilia avremmo dovuto aspettare i tempi della burocrazia? Ma dove siamo arrivati? Quando ci troviamo difronte ad un’emergenza non c’è tempo da perdere». E loro, i fratelli Francesco e Tarcisio Ruffoli, imprenditori ad Avio, di tempo non ne hanno perso: in quattro e quattr’otto hanno allestito lo spazio che da domani ospiterà, all’interno di un’area commerciale di proprietà, uno studio di ingegneria di Carpi “sfrattato” dal terremoto. Trentacinque tra architetti, ingegneri e progettisti della Enerplan che in parte faranno la spola tra Carpi ed Avio pur di tornare a lavorare, mentre per una parte di loro i titolari della New Twins stanno allestendo cinque appartamenti in zona.

I gemelli Ruffoli subito dopo le prime scosse si sono messi in contatto con l’ingegner Corrado Faglioni dello studio Enerplan che ha realizzato lo stabilimento aviense per la produzione di calze con i marchi del gruppo Calzedonia, offrendo la disponibilità per un aiuto. Un aiuto concreto: la possibilità di lavorare. «Si trattava di effettuare quei lavori necessari per trasformare uno spazio aperto di 1.800 metri quadrati in uno studio di ingegneria. Una sistemazione provvisoria con qualche parete in cartongesso e tuti i servizi necessari, nulla di più. Pensi che non erano passati che tre quattro giorni - ricordano i fratelli Ruffoli - dal momento in cui abbiamo deciso di osptiare Enerplan a quando, era sabato 2 giugno, qui avevamo 11 persone che lavoravano. Questo vuol dire affrontare un’emergenza, non perdere tempo con la burocrazia».

Ed in effetti se avessero dovuto seguire tutta la trafila burocratica avrebbero dovuto attendere un mese dal momento in cui presentavano la Dia (dichiarazione di inizio attività) in Comune per i lavori di allestimento dello studio tecnico. «Abbiamo avvisato gli uffici tecnici ma ci è stato risposto che avremmo dovuto cambiare la destinazione da commerciale a terziario. Poi i tempi lunghi della Dia o della licenza edilizia... Non contesto la professionaltià dei tecnici comunali - tengono a precisare Francesco e Tarcisio Ruffoli - ma questo avrebbe significato stare fermi per troppo tempo. In questi momenti di crisi e di difficoltà per tutti, figurarsi per chi è stato colpito dal terremoto, perché cercare tutti i motivi per non fare piuttosto che consentire, nel rispetto della legge, di muoversi senza tante lungaggini?». Ormai i lavori sono già stati completati e domani presenteranno in Comune tutta la documentazione richiesta per regolarizzare la situazione.

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