L’Aeronautica: «Alla festa per Volpi non ci saremo»

Il presidente dell’Associazione d’Arma Rossi: «Noi snobbati e scippati». Il pilota centenario: «Io ci vado, sono onorato»


di Luca Marognoli


TRENTO. Mancherà l'Aeronautica alla festa di compleanno numero cento del tenente colonnello Francesco Volpi. Lo annuncia, in una lettera aperta, il maggiore Aldo Rossi, presidente regionale dell'Associazione d'Arma, che dice di sentirsi snobbato - a nome del sodalizio che rappresenta - dalla Provincia e scippato dell'evento dal Museo dell'aeronautica Caproni. Non ci sarà lui e vorrebbe che mancasse anche il protagonista, al quale rivolge un appello accorato perché resti a casa. Cosa che non avverrà, visto che Volpi, da noi contattato, “scarica” Rossi, dicendosi invece lusingato dell’iniziativa della Provincia e di ricevere un’onorificenza come l’Aquila di San Venceslao.

Ma ecco la lettera: “Caro Francesco - scrive il presidente -, Tu sei l’unica persona in grado di porre rimedio al meschino, indegno e inqualificabile comportamento tenuto da chi, invece, dovrebbe rappresentare i Cittadini con la necessaria autorevolezza e competenza. Il giorno 12 ottobre p.v. Ti invito, quindi, a non presentarti alla cerimonia che questi “signori” hanno organizzato per Te”. Poi Rossi argomenta: “L’organizzazione dell’evento, spettava a noi ed era di competenza dell’Associazione Arma Aeronautica Sezione di Trento. A noi, caro Francesco, non sono mai piaciute le sagre paesane. Noi siamo abituati a volare molto in alto e soprattutto non abbiamo mai inteso ricoprire ruoli da prima donna. La Tua non partecipazione ai festeggiamenti da altri organizzati sarebbe, quindi, un atto a elevatissima valenza simbolica, inteso a rendere, soprattutto, il dovuto omaggio a chi, molto meno fortunato di Te, è caduto nell’adempimento del dovere”.

La vicenda giunge a questo imbarazzante epilogo dopo una lunga serie di contatti (avvenuti e mancati) tra l'Associazione e altri interlocutori istituzionali che si sono succeduti nei mesi scorsi a partire dal 26 luglio.

Il 3 settembre Rossi scriveva al suo omonimo presidente della giunta provinciale di avere invitato l’assessore Tiziano Mellarini ad un incontro per organizzare i festeggiamenti prima il 6 luglio e poi, questa volta con posta certificata, il 20 luglio. In entrambi i casi senza risposta. Finché, irritato per i mancati riscontri, il maggiore si era detto favorevole a spostare la festa all'aeroporto di Istrana, sede del 51.mo Stormo Caccia, che per primo si era fatto avanti con una proposta. «A quel punto la signora Neva Capra, del Museo Caproni, è scattata verso l'ufficio di presidenza della Provincia e ha procurato una riunione con la dottoressa Marilena Defrancesco. Ho partecipato a quell'incontro l'8 agosto, dove ho presentato lo schema organizzativo della cerimonia, che però era una bozza, modificabile a secondo del loro gradimento. Mi è stato detto che mi avrebbero fatto sapere e il 20 agosto ho inviato una mail tassativa fissando una deadline di una settimana». Il 29 dello stesso mese la funzionaria ha risposto al maggiore che il governatore era appena rientrato dalle ferie proponendo di aggiornare tutto alla settimana successiva. Ma Aldo Rossi aveva perso la pazienza: «È vero che c'era di mezzo il Ferragosto, ma parliamo di un evento unico al mondo: un pilota ritenuto idoneo al volo a 100 anni. E sono stato io ad accompagnarlo alle visite mediche». Il maggiore decide di andare avanti per la sua strada: indice due nuove riunioni di coordinamento, il 3 e l'8 settembre, alle quali partecipa tra gli altri, come il 26 luglio, una rappresentanza del Museo Caproni. E qui si consuma la rottura definitiva. «La signora Neva Capra dava ordini a tutti. Ho chiesto ad Erio (figlio di Volpi, ndr): mi sono perso qualcosa? L'avevo convocata io la riunione e loro avevano già organizzato tutto. Così mi sono alzato e sono andato via».

Il festeggiato però, è di tutt’altro avviso: «Sono io ad essere addolorato», ribatte Francesco Volpi. «Non mi spiego il comportamento di Rossi, che stimavo. Dice che la Provincia mi sfrutta, ma semmai la sfrutto io, visto che fanno tutto questo per me. Il presidente dell’Associazione ha anche convocato il consiglio per imporre a tutti di non partecipare. Ma a questo diktat tutti hanno risposto che verranno, anzi collaboreranno con gli organizzatori. E lui è rimasto isolato».













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