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In tv il robot soccorritore costruito dagli studenti

I ragazzi del Galilei e la loro creatura protagonisti ieri sera a “Report” su Rai3 Un’invenzione che li ha portati anche in Cina. Il prof: «Hanno fatto tutto da soli»



TRENTO. Dal laboratorio del Liceo Galilei alla trasmissione Report su Rai3che ieri sera ha dedicato al gruppo di lavoro dell'istituto trentino un servizio nell'ambito dell'inchiesta “Industria 4.0”. Ovvero la quarta rivoluzione industriale che si basa sull'interconnessione e sui sistemi intelligenti ed in questo ambito uno spazio per il gruppo di lavoro composto sia dagli studenti del Galilei e da quelli di Trento3 era quasi di diritto.

Sono stati capaci di creare un prototipo di robot, adatto al recupero di vittime di disastri col quale hanno preso parte a quello che si potrebbe definire il Campionato italiano di robotica, vincendolo. A quel punto si sarebbero qualificati anche per la “Robocup 2015”, ma la scuola è stata costretta tirarsi indietro per mancanza di fondi. La reazione è stata quella di convocare i potenziali sponsor per una conferenza stampa e di inserire il loro progetto tra quelli di crowdfunding, riuscendo a raccogliere i ventimila euro necessari per finanziare la trasferta cinese.

Bilancio ottimo, parola di Andrea Cristofori, docente di fisica al Galilei: «Sono riusciti a fare il miglior percorso: 471 punti per una manche perfetta.» Per Franca Scarpa, docente di informatica, l'aspetto da sottolineare è il fatto che i ragazzi hanno fatto tutto da soli: «Questa volta abbiamo fornito solo gli strumenti, poi hanno fatto tutto loro: il prodotto finito è esclusivamente merito di questi ragazzi che hanno iniziato ed hanno saputo andare fino in fondo.»

E questo potrebbe anche essere un modello futuribile di scuola. Per l'autore dell'inchiesta, Michele Buono, l'Italia ha molte di queste eccellenze che sarebbero solo da incentivare: «Questo dovrebbe essere il futuro, solo che adesso ci si può solo affidare al volontariato degli insegnanti. Prima di Trento, ho raccontato le storie di una scuola di Bergamo e di una della Puglia: si dovrebbe fare in modo che tutto questo diventi sistema.» E se a regime questa diventasse la scuola del futuro? «Per me lo è. Siamo di fronte a quella che considero la quarta rivoluzione industriale, che richiede eccellenze specializzate proprio come quelle di Trento. A colpirmi è stato anche come gli studenti siano riusciti a creare un gruppo di lavoro trasversale, composto da quelli delle medie inferiori e superiori: insieme hanno creato un progetto che poi hanno realizzato, creando una rete anche con altre scuole italiane.»(d.p.)













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