In giro per la città con la pistola

Fermato romeno che spingeva una sedie a rotelle. L’arma rubata in una cantina



TRENTO. Girava in città spingendo una carrozzina - una di quelle per disabili - e con una pistola infilata nella cintola dei pantaloni e ora è in carcere dopo un processo per direttissima che lo ha visto condannare a due anni di reclusione. Lui è Gheorghe Sarchezi, 58 anni romeno senza fissa dimora. A scoprirlo, permettendo poi alla polizia di arrestarlo, è stato un cittadino che - ieri mattina mentre era sull’autobus - ha visto il calcio della pistola e ha dato l’allarme. Ma la storia è iniziata qualche ora prima nei garage di via Ambrosi. È qui, infatti, che colpiscono i ladri. Forzano le porte dei garage e delle cantine e se ne vanno con una bicicletta da corsa (molto costosa) e una valigetta di pelle. È quest’ultima a nascondere un piccolo «tesoro», quello che mai penseresti di poter trovare in una cantina. Sì perché lì dentro c’è una Beretta calibro 22 in perfetto stato. Ha un proprietario che la detiene legittimamente e solo per una serie di casualità si trova in cantina. Nel suo appartamento, infatti, ci sono dei lavori in corso e quindi non era sicuro lasciare lì l’arma. L’ha messa in cantina con tutte le precauzioni possibile. Era in una valigetta chiusa a chiave e nascosto da altri oggetti in maniera tale che non fosse in vista. E chiusa a chiave era anche la porta della cantina. Non si era però calcolata la presenza dei ladri che forzando la serratura e rovistando fra gli scatoloni sono arrivati all’arma. La mattina viene dato l’allarme per il furto e quasi in contemporanea arriva alla polizia ferroviaria la segnalazione di quello strano uomo che spinge una sedia a rotelle e che ha un’arma che gli spunta dai pantaloni. Una situazione potenzialmente pericolosa e scatta l’allarme generale che coinvolge le volanti e la squadra mobile.

Le ricerche sono veloci e lo strano personaggio (non c’è in giro tanta gente che spinge una sedia a rotelle) lo intercettano nei giardini di via San Marco. E addosso ha la Beretta calibro 22. Sulla sedia c’è la vagiletta e anche un seghetto. Per il romeno scattano le manette per detenzione e porto d’arma e per ricettazione. Non ammette il furto ma il fatto di possedere un oggetto rubato è un reato punito più severamente. Alle 13.30 il processo per direttissima davanti al giudice Avolio con la condanna a due anni. Resta ancora il dubbio di chi abbia commesso effettivamente il furto visto che questa azione non è stata contestata al romeno. E resta da chiarire anche per quale ragione avesse con se il seghetto.

Da quello che è dato sapere il 58enne vive di elemosina posizionandosi spesso davanti ai cosiddetti luoghi sensibili come ospedali e chiese. E pare che la sedia a rotelle la usasse proprio nel momento in cui chiedeva l’elemosina forse per essere più comodo o forse per commuovere i passanti. Ma no è chiaro se abbia qualche disabilità reale.

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