GIORNATA DELL'AZIONE CATTOLICA

Il vescovo ai giovani: "Attentia internet e sms"

Alla giornata dell'Azione cattolica Bressan invita a non isolarsi con le tecnologie


Jacopo Tomasi


TRENTO. «Internet e i telefonini possono portare i ragazzi ad isolarsi, mentre bisogna far loro capire che la realtà è partecipativa». E’ il messaggio ai giovani dell’arcivescovo Bressan, durante la prima giornata di “Educatamente”. E un appello anche ai genitori: «Imparate a dire no».
 Il vescovo, comunque, non demonizza questi mezzi, lui stesso dice di usarli, ma sottolinea i rischi e le distorsioni legate alle nuove tecnologie e invoca “educazione” e “responsabilità”. L’occasione è la prima giornata dell’evento organizzato dall’Azione cattolica.
 Monsignor Bressan, dopo tre anni l’Azione cattolica di Trento ripropone una settimana di eventi sul tema dell’educazione. Un modo per riavvicinare la Chiesa trentina ad Ac?
 In effetti, nella diocesi di Trento, qualcuno pensava che Azione cattolica non servisse più, ma non è così. E’ utile perché ha una grande esperienza alla quale non possiamo rinunciare.
 L’evento si intitola “Educatamente”. Non si vuole però parlare di “emergenza educativa”, bensì di “sfida educativa”. Come si vince questa sfida?
 
E’ bene non parlare di emergenza perché non bisogna drammatizzare. Certo, ci sono dei problemi perché viviamo una società complessa, fatta di policentrismo, pensiero debole, indifferentismo. Viviamo ancora qualche tendenza del Sessantotto, quando si diceva che non occorre educare, che è una violazione delle libertà personali. Io, invece, sono convinto che si può e si deve educare, soprattutto ad essere adulti responsabili.
 I giovani sembrano allontanarsi dalla Chiesa. Come si possono “riconquistare” in un’epoca dove Internet e i telefonini, a volte, si sostituiscono addirittura alla famiglia, alla scuola e alla Chiesa stessa?
 Bisogna innanzitutto far capire ai ragazzi che l’isolazionismo non è un valore. Internet e i cellulari sono dei mezzi importanti, li uso io stesso, ma devono essere usati bene. A volte, purtroppo, ci sono delle distorsioni e i ragazzi invece di stare con gli amici dialogano solo con il computer e restano soli, lontani dalla realtà. Devono, capire, invece che la realtà deve essere partecipativa, devono riscoprire lo stare assieme. E poi c’è un altro aspetto importante...
 Dica...
 
I genitori vogliono essere amici dei loro figli, tendono ad accontentarli sempre, ma invece dovrebbero imparare a dire dei “no”. Cercano di sfuggire al loro ruolo educativo come dimostra il fatto che a volte non si fanno più chiamare “mamma” o “papà” ma col nome di battesimo...
 Genitori amici dei figli e figli che non vogliono andarsene di casa. Cosa pensa dei bamboccioni?
 
Credo che sia sbagliato buttare fuori di casa un figlio ad un’età precisa, ma è importante che quando esca sia pronto e responsabile. Certo, adesso molti ragazzi tendono a rinviare questo momento anche perché la precarietà del lavoro li rende insicuri e fa loro rimandare anche il matrimonio e la possibilità di metter su famiglia.
 Torniamo al tema dell’educazione: secondo lei è stato sottovalutato il ruolo dei sacerdoti e delle parrocchie?
 
A livello religioso le famiglie hanno abdicato, scaricando tutto sulle parrocchie. Allo stesso tempo, però, si è snobbato il loro valore: in diverse famiglie si è data la priorità, ad esempio, all’allenamento di calcio piuttosto che alla catechesi o all’oratorio. Lo sport è importante per stare assieme, ma non basta. Comunque, credo che i trentini abbiano ancora grande stima per i sacerdoti...
 Negli ultimi anni c’è stato un calo delle vocazioni. Alla luce di questo sembra essere sempre più importante la formazione di cristiani laici. In futuro, secondo lei, ci saranno messe celebrate da laici?
 
Non si parla propriamente di messe, ma di celebrazioni in attesa del presbitero. In caso di emergenza sono già previste, soprattutto nei piccoli centri. Per quanto riguarda il ridursi di sacerdoti, penso che questo solleciti una collaborazione responsabile con i cristiani laici.
 In tema di ambiente anche in Trentino abbiamo assistito in tempi recenti a episodi preoccupanti: dall’inquinamento della discarica di Sardagna alle Acciaierie di Borgo. Che idea si è fatto?
 
Che nella nostra epoca, purtroppo, abbiamo le potenzialità per rovinare l’ambiente, patrimonio di tutta l’umanità, in modo massiccio. Bisogna ritrovare saggezza nei confronti dell’ambiente, senza abusarne













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