Il sindaco sacrifica Biasioli: «Così coalizione più forte» 

Fuori il vicesindaco e Robol (dimessosi per le provinciali) e dentro i due di Futura Bungaro avrà la cultura, Salizzoni l’urbanistica. Franzoia diventa vicesindaco


di Sandra Mattei


TRENTO. Come da previsioni, il sindaco Alessandro Andreatta ha annunciato il rimpasto della giunta, alla luce dei risultati delle elezioni provinciali. Escono due assessori, uno del Pd e l’altro del Cantiere civico (rispettivamente Robol e Biasioli, che aveva pure l’incarico di vicesindaco ed entrano in giunta Corrado Bungaro e Alberto Salizzoni di Insieme Trento. Bungaro sostituirà Andrea Robol, che si era dimesso per candidarsi alle provinciali (ma non è stato eletto e torna sui banchi del consiglio, così come Paolo Biasioli, che deve rinunciare sia all’assessorato all’urbanistica che alla carica di vicesindaco. Un sacrificio non indifferente, giustificato dal sindaco con il ridimensionamento dell’area popolare in consiglio (il Cantiere - Upt è passato dalle elezioni comunali del 2015, dal 12% al 3%) pur sostenendo che questa scelta l’ha fatta con «grande sofferenza», ma che è dettata «dalla necessità di fare il bene della città e chiamare alla corresponsabilità tutte le forze della coalizione». Andreatta ha insistito ieri su questo punto, convocando la stampa per comunicare le sue scelte: «Il ragionamento che mi sento di fare - ha affermato - è che insieme si vince e divisi si perde. Un’analisi che ho fatto degli ultimi vent’anni, con le tre consigliature di Dellai e le ultime quattro con sindaco Pacher e con le due mie, la lezione che ricavo è questa: insieme è l’unico principio ispiratore. La robustezza della coalizione viene prima dei partiti ed è importante tendere al coinvolgimento di tutta la coalizione in questo ultimo anno e mezzo e per quello che avverrà nel 2020».

Ed in questo senso, il sindaco ha scelto anche di dare la carica di vicesindaco a Maria Chiara Franzoia, consigliera più votata del Pd nel 2015 e l’unica, ha sottolineato, ad avere più voti nelle politiche di marzo, rispetto al candidato del centrodestra nella città di Trento. «Maria Chiara Franzoia - ha aggiunto il sindaco- è una delle figure più rappresentative ed autorevoli del centrosinistra, conosciuta e stimata da tutti, anche dalle opposizioni. Nelle elezioni politiche di marzo è l’unica, nella città di Trento, ad avere preso più voti della candidata leghista». Ed a chi gli chiede se la considera sua erede, il sindaco risponde che non è un problema che lo riguarderà, ma saranno altri a fare le scelte.

Sulla scelta dei due consiglieri di Insieme Trento, aggiunge: «Un sindaco deve interpretare la realtà, i cambiamenti e la volontà dei cittadini. E, di fronte allo strapotere della Lega, il risultato nuovo delle provinciali è quello della nascita e del successo di Futura, con il 13,5% dei voti in città, di cui non posso non tenere conto. Bungaro e Salizzoni hanno accompagnato fino dalle prime mosse il nuovo movimento ed ho deciso di chiamarli ad una corresponsabilità di governo». Anche se, precisiamo, i quattro consiglieri di Insieme Trento non hanno ancora assunto il nome della nuova formazione, pur avendolo annunciato.

Le deleghe di Corrado Bungaro, 49 anni, sono: cultura, biblioteche, ambiente e pari opportunità. Quelle di Alberto Salizzoni, 57 anni: urbanistica, edilizia privata e mobilità. Il sindaco insiste che non si tratta di una sostituzione di persone, ma di dare vita ad una maggioranza più compatta. Tradotto: se si vogliono concretizzare alcuni risultati, dopo una prima fase di governo cittadino poco costruttivo, con l’opposizione che si è fatta più agguerrita dopo le elezioni nazionali ed ora chiede al sindaco di dimettersi, quest’ultimo deve avere i numeri per reggere.

A chi gli fa notare che il Cantiere civico ne esce molto ridimensionato, con un assessore (Chiara Maule, che è un’esterna non essendo stata eletta) e che lo stesso capogruppo Massimo Ducati si è dimesso in dissenso a queste scelte, il sindaco risponde: «Indico per questo Salvatore Panetta, dell’area popolare, a presidente del consiglio, coinvolgendo le persone in ruoli diversi per rendere più compatta la maggioranza».

I due nuovi assessori, dal canto loro, appena usciti da Palazzo Geremia per le formalità del caso dichiarano che c’è soddisfazione, ma avvertono anche il peso di una fase complessa per il governo cittadino. Bungaro afferma: «Mi impegnerò soprattutto sulla realizzazione del nuovo polo culturale all’ex facoltà di Lettere, a cui ho lavorato e dovrò individuare insieme a tutti dei temi prioritari su cui dare risposte». Salizzoni: «Si dovrà individuare al più presto un’agenda rinnovata per arrivare a concretizzare i progetti già avviati da chi mi ha preceduto. Imbarazzo nei confronti di Biasioli? Il nostro è sempre stato un rapporto costruttivo, di alta qualità».













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