Il sindaco di Avio con la Lega: «Via l’orso dal Baldo»

Trecento persone a Prà Alpesina per protestare con gli allevatori contro la presenza del plantigrado



AVIO. Hanno risposto in trecento all’invito della Lega Nord di Avio a protestare contro la presenza dell’orso sul monte Baldo. Una protesta che fa seguito alla mozione presentata in consiglio comunale (e che verrà discussa il 5 novrembre) per chiedere la cattura e l’allontanamento del plantigrado dopo gli attacchi e l’uccisione di pecore, di un’asina e di una mucca. E tra residenti, pastori, amministratori comunali (da Malcesine a Ferrara Monte Baldo) c’erano anche il sindaco di Avio Sandro Borghetti, il vicesindaco Federico Secchi e il presidente del consiglio comunale Gianpaolo Campostrini.

E proprio a sostegno dell’iniziativa della Lega si è schierato il sindaco Borghetti: «Sono d’accordo per far portare via l’orso dalle nostre montagne. La sua presenza non porta alcun vantaggio dal punto di vista turistico ma crea soltanto gravi problemi di sicurezza. Lo hanno testimoniato i pastori, che hanno visto uccise le loro pecore, ma anche gli albergatori che si lamentano perché i turisti hanno paura e scelgono altre località per le loro vacanze. La Provincia - afferma Borghetti - deve muoversi per tutelare le persone soprattutto. E’ ben vero che l’orso fino ad ora non ha attaccato le persone, ma so che ormai in tanti rinunciano anche ad una passeggiata o ad andare per funghi nei boschi proprio per la paura di imbattersi nell’animale che non si sa quale reazione possa avere».

Duro Maurizio Fugatti, vicecapogruppo della Lega nord alla Camera oltre che consigliere comunale ad Avio: «Il presidente Dellai deve prendere atto del fallimento politico del progetto Life Ursus e chiudere ufficialmente il programma per la reintroduzione dell’orso sulle nostre Alpi: il protocollo con il ministero (che prevede la reintroduzione di ogni esemplare catturato per metterlo in cattività) deve essere rivosto. Si tratta di un problema di sicurezza delle persone, ma anche di rischio di spopolamento della montagna e di abbandono dei pascoli perché gli allevatori, presidio del territorio, sono orami esasperati dai ripetuti attacchi».(g.r.)

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