Il sindaco Corradi: «Licenze in regola per il centro medico»

Il Comune, dopo il sequestro del cantiere: «È un atto dovuto della procura, ma abbiamo agito secondo le leggi»


di Roberto Gerola


PERGINE. «Sostanzialmente un atto dovuto in presenza di un ricorso», ha detto ieri il sindaco Silvano Corradi riferendosi al sequestro del cantiere a San Cristoforo dove si stanno concludendo i lavori del centro dentistico. In sostanza, dopo oltre due anni dall’esposto presentato dalla “Civica”, la procura, su indicazione del giudice per le indagini preliminari, ha posto sotto sequestro l’area. “Licenza edilizia illegittima in quanto mancano i presupposti di legge” ha ipotizzato il gip, appunto provvedendo al sequestro del cantiere.

L’operazione, che coinvolge l’imprenditore Flavio Pallaoro, interessato anche al piano di riqualificazione di San Cristoforo, si era da subito rivelata complessa con anche risvolti politici. Contro la realizzazione si era espresso il gruppo consiliare all’opposizione della Civica che riteneva la destinazione urbanistica dell’area non conforme in quanto il centro dentistico non si poteva considerare “di interesse pubblico” visto che si sarebbe trattato di una “clinica privata” e non convenzionata con l’Azienda sanitaria. Da qui prima una mozione (respinta in sede consiliare) e poi l’esposto alla procura. Questo susseguirsi di eventi risale a due anni fa.

«Certo che il Comune - aggiunge Corradi - ha percorso tutte le strade ritenute opportune e necessarie per essere nella legalità. Gli uffici comunali hanno interpellato alcuni avvocati per un parere legale in merito, ma era stato anche deciso di chiedere un ulteriore parere preventivo anche agli organi provinciali prima di proseguire l’iter burocratico. E il parere positivo espresso ci conforta. E’ ben vero che in un primo momento, la Provincia aveva espresso qualche dubbio, ma dopo i chiarimenti forniti circa la destinazione della costruzione, il parere è stato positivo e siamo proseguiti nell’iter».

Indagato è anche l’ingegner Loris Moar, dirigente del Servizio in municipio, autore del parere favorevole del Comune e firmatario della convenzione con i richiedenti la costruzione. «In proposito - spiega Corradi - posso dire, secondo quanto ho appreso, che la procura vuole chiarire il comportamento del dirigente. In sostanza intende verificare se Moar abbia in qualche modo favorito i privati con il parere positivo espresso sulla possibilità di realizzare l’edificio. Torno a ribadire che il suo comportamento si è basato su quanto formulato dalla Provincia. A quanto pare, l’edificio in questione deve essere destinato allo scopo per il quale è stato costruito e non ad altro. Noi, con la convenzione sottoscritta, abbiamo impegnato i destinatari a utilizzare l’edificio secondo quanto stabilito».

Come si ricorda, la costruzione ha avuto un passato burrascoso. La sua realizzazione già prevista dal Prg era connessa e prevista dal prospettato piano di riqualificazione, al complesso comprendente negozi, farmacia, casa sociale. Poi si è ritrovato solo a svettare in mezzo a un’area verde dove ogni intervento a carattere urbanistico si era arenato. Per ultimo, l’edificio sorto in terreno paludoso si era inclinato di una decina di centimetri, poi “raddrizzato” con le più moderne tecniche.

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