300 agricoltori ieri in visita alla fem 

Il nuovo frutteto a parete  piace agli agricoltori

MEZZOLOMBARDO. Porte aperte ieri al Maso delle Part di Mezzolombardo da parte della Fondazione Mach. Oltre 300 frutticoltori e tecnici della regione, con prevalenza trentini ed un forte gruppo...



MEZZOLOMBARDO. Porte aperte ieri al Maso delle Part di Mezzolombardo da parte della Fondazione Mach. Oltre 300 frutticoltori e tecnici della regione, con prevalenza trentini ed un forte gruppo proveniente da Veneto ed Emilia Romagna, e fra di loro molti giovani, hanno partecipato alla tradizionale esposizione da parte dei ricercatori di San Michele delle novità tecniche della frutticoltura nei vari campi.

In apertura dell’evento, il direttore generale della Fem, Sergio Menapace, ha annunciato che finalmente, superate le lungaggini burocratiche sono stati messi in appalto i lavori per la realizzazione al posto della vecchia casa colonica con annesso fienile, che si trova al centro dell’azienda, di una razionale sede del centro sperimentale con un costo di 3 milioni di euro.

Claudio Ioriatti, direttore del Ctt, ha evidenziato come il supporto della Fem permetta ai frutticoltori trentini di accelerare nelle proprie scelte verso una frutticoltura sempre più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale ma anche economico.

Oggi ci sono delle varietà resistenti come la Imored Story, varietà ben colorata anche in pianura, che matura dopo la Golden, la Opan, una similgolden che matura assieme alla Golden e la Galan, mentre si sta rapidamente abbandonando la Mody perché il consumatore non l’ha apprezzata a differenza delle altre varietà che hanno delle caratteristiche ottime sia dal punto di vista della conservabilità, che della serbevolezza con ottimi aromi, profumi e zuccheri che le fanno apprezzare dal consumatore. Ad affermarlo è Pietro Malfatti impegnato a tempo pieno nell’azienda del Maso Part. «Noi – spiega Pierluigi Magnago, da sempre responsabile del settore di ricerca delle nuove varietà resistenti – abbiamo in osservazione una serie di nuove cultivar che ci fanno ben sperare sul fronte delle varietà sostenibili, ossia resistenti alle crittogame, anche se abbiamo scoperto che altri parassiti entrano in questi frutteti non trattati».

Grande interesse dei frutticoltori, infine, per il frutteto a parete, pedonabile e sostenibile, che ormai è una realtà nei campi sperimentali della Fem. «Le prove sperimentali già effettuate con diverse macchine - afferma Alberto Dorigoni ricercatore del settore responsabile di questa area di ricerca - sono incoraggianti. Ma questa tecnica di coltivazione a parete molto stretta, permette anche un facile dirado manuale dei frutti, mentre gli stessi costi di raccolta si abbattono».

(c.b.)













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