Il Noce entra nell'olimpo della canoa

Il portale web mondiale "Kayaking Holidays" lo ha inserito fra i dieci migliori fiumi al mondo


Francesca Tomaselli


VAL DI SOLE. Il fiume più bello d’Europa? La risposta mette d’accordo tutti gli esperti: il Noce. Dopo i riconoscimenti del National Geographic anche il portale dedicato al mondo della canoa Kayaking Holidays ha inserito il fiume fra i dieci migliori al mondo (unico fiume europeo) per la pratica del kayak.

Sappiamo davvero quali sono le peculiarità di questo gioiello tali da rendere il Noce una star internazionale? Tra i fattori decisivi per entrare nella classifica sono stati individuati il livello delle rapide oltre ai fantastici panorami e alle emozionanti discese adrenaliniche. Della top ten fanno parte tra l’altro anche il Futaleufu in Cile, il Sun Kosi in Nepal, il Colorado River negli Usa, e il North Johnstone in Australia.

«Stupisce e ci fa riflettere - dice Alessandro Fantelli direttore del rafting center Val di Sole e assessore nel comune di Dimaro - che tutti questi diversi interlocutori (National Geographic, Lonely Planet, Kayaking holidays) concordino che il fiume Noce sia il primo fiume in Europa e tra i migliori dieci al mondo per la pratica degli sport fluviali. L’aspetto evidenziato riguarda il fatto che pur essendo immerso in un paesaggio antropizzato ha mantenuto caratteristiche naturali, grazie anche all’ottima portata di acqua garantita dai ghiacciai in quota».

Un patrimonio di tutti ed un paradiso mondiale del kayak che in futuro sarà tutelato anche come parco fluviale e regolamentato per quanto riguarda lo sfruttamento idroelettrico: «Personalmente pur facendo parte del movimento di salvaguardia del Noce non sono contrario a prescindere all’idroelettrico la riflessione che va fatta tutti assieme riguarda i paletti da fissare che devono essere ben chiari per evitare di precluderne la navigabilità».

Per Luca Scaramella, presidente del canoa club Val di Sole l’ennesimo riconoscimento potrebbe essere lo spunto per dare uno stimolo all’interesse per la canoa dopo che il boom degli anni ’90 è andato scemando (la val di Sole aveva organizzato i mondiali nel 1993): «Sicuramente è importante che i siti specializzati dedicati agli sportivi di tutto il mondo che praticano canoa anche a livello turistico tornino ad interessarsi al Noce. Così devono fare anche gli enti che promuovono la valle e il Trentino prendendo spunto ad esempio dalla zona della Durance nella Alpi francesi e  Pau nei Pirenei, l’obiettivo potrebbe essere quello di migliorare il ricettivo adattandolo ai bisogni dei canoisti target diverso dal turista medio che frequenta la valle».

Leggendo la descrizione che il sito fa del fiume e della valle si scopre che al Noce non manca proprio nulla: «L’unico problema che ha il Noce -sottolinea Scaramella - è la continuità delle rapide, senza pericoli oggettivi ma estremamente lunghe, questo impedirà, purtroppo, di diventare una destinazione per la massa. Probabilmente uno studio su un piano di sicurezza fluviale con qualche esperto potrebbe migliorare notevolmente le cose rendendolo più appetibile a molti e forse saremmo i primi al mondo a pensarlo».













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