giustizia

Il marito non paga e lei fa causa ai suoceri

Una donna della Valsugana chiede che i nonni paterni versino a sua figlia quindicenne l’assegno di mantenimento di 400 euro al mese fino alla laurea



TRENTO. Il marito non paga l’assegno di mantenimento per la figlia e lei fa causa ai suoi genitori. Una donna della Valsugana ha citato in giudizio i genitori del marito, dal quale è separata legalmente da tre anni, chiedendo che siano loro a versare l’assegno mensile, 400 euro, alla figlia fino alla sua laurea.

I due nonni, che vivono anche loro in Valsugana, si sono affidati all’avvocato Michele Busetti e resistono in giudizio spiegando che con la nipote, ormai adolescente, hanno un ottimo rapporto e che le danno una mano, ma che non possono accollarsi l’impegno costante, tenendo anche presente che con il figlio, padre della ragazzina, praticamente non hanno più alcun rapporto. La causa è stata incardinata davanti alla giudice civile Segna del Tribunale di Trento. Nei giorni scorsi si è tenuta la prima udienza.

A presentare il ricorso è stata la mamma della bambina, una donna quarantenne che è separata dal marito da tre anni. La donna ha spiegato che, in base agli accordi di separazione, il marito avrebbe dovuto versarle 500 euro al mese. Si trattava di 400 euro al mese per il mantenimento della figlia e di 100 euro per lei come alimenti. Secondo la donna, però, il marito dapprima avrebbe iniziato a versare un assegno ridotto, senza riconoscerle l’adeguamento Istat, e poi avrebbe smesso di pagare.

La donna ha anche spiegato di essere in una situazione economica precaria. Ha detto che lei non riesce a trovare un’occupazione stabile e che lavora saltuariamente come dogsitter racimolando ben poco. Poi ha spiegato che deve anche far fronte a un mutuo molto oneroso di oltre mille e 200 euro al mese. Finora c’è riuscita vendendo delle proprietà, ma adesso non ce la fa più. Infine, la donna ha anche aggiunto che il marito risulta nullatenente da quando è fallita la sua società. Per questo la donna chiede un intervento stabile e duraturo dei suoceri che si accollino il mantenimento della figlia versando l’assegno di 400 euro al mese.

I suoceri, però, tramite l’avvocato Busetti sostengono che la donna non ha fatto alcun tentativo serio per recuperare il credito dal marito, cioè dal loro figlio, dal momento che si è fermata all’atto di precetto. Poi spiegano che la donna non ha cercato veramente un’occupazione stabile in maniera molto convinta. E, infine, i suoceri sostengono che identica richiesta la donna deve presentarla anche agli altri nonni della bambina, ovvero ai suoi genitori.













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