Il M5s si taglia i rimborsi e incalza gli altri partiti

I consiglieri: restituiremo 330 mila euro, se tutti aderissero sarebbero 5 milioni Civico (Pd): «Abbiamo già risparmiato milionate». Il Patt: «Noi ci autofinanziamo»


di Chiara Bert


TRENTO. Finanziamento alla politica e rimborsi elettorali tengono banco anche in Trentino. A sollevare il tema è il Movimento 5 Stelle. I consiglieri provinciali Filippo Degasperi e Manuela Bottamedi scrivono al presidente della Camera Laura Boldrini per comunicare la rinuncia a 50 mila euro di rimborsi elettorali per la campagna delle recenti provinciali: «Sappiamo - spiegano - che quei 50 mila euro sono stati temporaneamente accantonati, chiediamo che vengano destinati al fondo nazionale “Manutenzione Italia” per sostenere opere che prevengano dal dissesto idrogeologico molte zone nazionali». Sul punto i 5 Stelle incalzano gli altri partiti: «Chiederemo agli altri gruppi in consiglio provinciale di aderire e se rifiuteranno, chiederemo loro perché». Ma i grillini mettono sul tavolo anche la parte di indennità che restituiranno alle casse provinciali, fedeli all’impegno di trattenere un’indennità di 5 mila euro lordi al mese (su 10.500 euro che i consiglieri percepiscono, 5435 netti): complessivamente si tratta di 280 mila euro nella legislatura tra indennità base e di carica, che andranno ad alimentare un fondo la cui destinazione verrà decisa dalla base attraverso il Meetup. «Se tutti gli altri gruppi aderissero - incalza Degasperi - si arriverebbe a 5 milioni, il 7% del bilancio del consiglio. Ma dubito che qualcuno ci seguirà».

Risponde a muso duro il capogruppo del Pd Mattia Civico: «Con la riforma delle indennità approvata nel 2012 abbiamo risparmiato milionate, non è che si può sempre partire daccapo perché Grillo si è perso il primo tempo. I consiglieri Pd oggi percepiscono 3800 euro netti al mese, non mi sembra uno scandalo». Quanto ai rimborsi, la richiesta è partita dal Pd nazionale che poi gira la quota al Pd provinciale: la campagna per le ultime provinciali è costata 240 mila euro, per quelle del 2008 sono arrivati circa 360 mila euro, ma l’ultima rata è stata dimezzata a 40 mila euro dopo il taglio ai finanziamenti deciso dal governo Monti.

In casa Patt il presidente Walter Kaswalder spiega che «se andrà bene potrebbero arrivare tra i 20 e i 25 mila euro di rimborsi». «La nostra campagna elettorale è costata 120 mila euro e l’abbiamo interamente autofinanziata. Anche il bilancio del partito 2014 sarà quasi completamente sostenuto con le quote versate da consiglieri (1000 euro), assessori (1300 euro) e parlamentari».

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