Il «fantasma» di via Gilli ospite notturno a Palazzo

La presenza è misteriosa, ma le tracce sono umane. C’è chi ha pensato a un pensionato in crisi o a un ex assessore in cerca di poltrona


di Nicola Pumbani


TRENTO. Lì per lì hanno pensato ad un ex assessore affezionato alla poltrona. Uno incapace di rassegnarsi all'idea che, dopo tanti anni di gattopardismo, stia per cambiare tutto. Poi sono nate le prime leggende: viene qui perché aspetta una pratica da anni e ormai non si sa nemmeno più dove sia finita e forse è andato in pensione il collega che se ne occupava. No, ha azzardato qualcuno, non è così: "vive" qui perché s'è trovato così bene che ormai non può più fare a meno di tale dose di efficienza e cortesia. Con sicumera, c'è anche chi è andato oltre: è un ex dipendente legatissimo alla "mamma", una specie di esodato (con rispetto parlando per chi esodato lo è davvero) che senza Provincia non sa come vivere. E via inventando.

Fatto sta che lui, il quarantenne "invisibile", ha già un nome: lo chiamano tutti il "fantasma di via Gilli". All'inizio, negli uffici dei palazzi provinciali di Trento Nord, i dipendenti se la ridevano: chissà - si ripetevano - chi è quel buontempone che lascia i suoi bisogni in garage...

Poi, loro malgrado, hanno dovuto chiedersi: ma chi diamine è la persona che si prende la briga di spostare quelle poltroncine del terzo piano? E chi osa trasformare quell'atrio in un giaciglio e in un vero e proprio bivacco? Ora, è ben vero che gli uffici della Provincia non sono esattamente Fort Knox e non ricordano nemmeno la riserva militare americana nello Stato del Kentucky, ma che qualcuno possa decidere di vivere a di nascosto Palazzo, non se l'era immaginato nessuno. Nemmeno chi non voleva saperne di pulire il garage trasformato puntualmente in bagno (mistero nei mistero: se vive al terzo piano, come mai il fantasma non usa il bagno?); nemmeno chi, ogni mattina, ha la sensazione di passare in un luogo abitato, dove gli oggetti si spostano di qualche millimetro, dove minuscole tracce fanno pensare, per una volta, non ad un passaggio dell'orso, ma una scampagnata di un uomo. Si dice che non tanto tempo fa sia anche arrivata la questura: il quarantenne (l'età giusta per entrare in Provincia, ma non proprio in questo modo) è sparito per qualche giorno, identificato e forse anche fermato, se non proprio arrestato. Poi è tornato sui suoi passi. Nostalgia troppo forte, pare. Di nuovo terzo piano, di nuovo notti serene, disturbate solo dalle donne delle pulizie e dai dipendenti che amano arrivare al mattino presto; di nuovo bagno in garage o, per meglio dire, garage trasformato in bagno.

Il finale non è ancora scritto: il fantasma, forse per colpa della crisi, vive serenamente in via Gilli, riuscendo ogni giorno a tornare in orari imprevedibili negli uffici, mescolandosi fra gli utenti e facendo perdere le sue tracce (salvo quelle del garage, difficili da smaltire). E i dipendenti, quando si muovono di ufficio in ufficio, per non dire di quando vanno a recuperare l'auto sotto il Palazzo che ospita molti uffici provinciali e un paio di assessorati, si guardano in giro chiedendosi: sarà lui? E avrà lasciato uno "scherzetto" anche oggi? Ma il fantasma compare solo di notte. E ogni mattina scompare. Lasciando dietro di sé un misto di leggenda e di fastidio.













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