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Il dramma degli operai della Malgara, senza stipendio da mesi

Nello stabilimento di Borghetto situazione sempre più difficile: «Costretti a chiedere prestiti alle banche o ai genitori». Incontro Slai Cobas-Provincia


di Michele Stinghen


AVIO. Chi può chiede prestiti o alle banche; altri addirittura si ritrovano senza la corrente, perché non possono pagare le bollette. Succede ai dipendenti della Malgara di Avio, che hanno scioperato per otto ore: gran parte di loro si ritrova senza stipendio da due o tre mesi, alcuni non ricevono soldi persino dallo scorso gennaio. Ieri i sindacati Usb e Slai Cobas hanno avuto un incontro con i dirigenti dell'assessorato al lavoro della Provincia per chiedere chiarimenti e ottenere dalla Provincia un intervento nei confronti della direzione. «Dalle informazioni che abbiamo - spiega Federico Menegazzi dello Slai Cobas - ci sono almeno una trentina di dipendenti che non percepiscono stipendio da almeno tre mesi. Sono probabilmente molti di più, se non tutti e 150 i dipendenti dell'azienda. Molti però hanno paura ad esporsi».

Non è la prima volta che i lavoratori della Malgara, che pure lavora e ha commesse, si trovano in questa situazione. Per alcune famiglie la situazione è ancora più grave, laddove entrambi i coniugi lavorano nella ditta. Si è così arrivati a situazioni estreme, con famiglie costrette a chiedere prestiti o impossibilitate a pagare le bollette. «L'azienda aveva promesso che avrebbe pagato entro settembre, ma ci sembra impossibile possa farlo in appena due settimane», commenta Menegazzi. I sindacati di base hanno esposto ai rappresentanti dell'assessorato le difficoltà dei dipendenti, e hanno dato la parola agli stessi lavoratori. «Ad oggi non sappiamo la situazione finanziaria dell'azienda e nonostante il ciclo produttivo sia a pieno regimem le preoccupazioni per il futuro aumentano», spiegano i sindacati di base. Questi hanno chiesto all'assessorato un intervento diretto presso la direzione, con la richiesta di un presentare la reale situazione finanziaria della ditta e anche, se esiste, un piano industriale di rilancio, che possa mantenere i livelli occupazionali.

Si chiede anche un chiarimento sui rapporti tra Malgara e Pandea, ditta controllata dalla stessa Malgara e per la quale ha promesso una ricapitalizzazione. I sindacati di base hanno chiesto (coinvolgendo il sindaco di Avio) anche l'attivazione di una procedura per la cessione di credito verso le casse rurali della zona, per permettere così il pagamento delle retribuzioni, a fronte della "latitanza" dell'azienda. I rappresentanti dell'assessorato (Olivi, ancora convalescente dopo l'incidente stradale, ieri era assente all'incontro) hanno preso in carico le richieste fatte dai sindacalisti. I sindacati di base denunciano anche un clima di intimidazioni verso chi protesta. In settembre si dovrebbe tenere un nuovo incontro, al quale è richiesta la presenza di Giulio Malgara.













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