val di sole

Il dna fa scoprire un ladro cinque anni dopo

Val di Sole, l’uomo incastrato dai guanti. E denunciato (per furti in casa) anche il bulgaro con la stampella



TRENTO. Il primo è stato tradito dall’impronta di una scarpa, il secondo dal dna. Sono i due ladri che i carabinieri della compagnia di Cles hanno denunciato per aver messo a segno dei colpi in appartamento e sulle auto in sosta.

In particolare il secondo è stato accusato di una serie di furti su macchine in val di Sole e a Rabbi nell’ormai lontano 2010. Un uomo, usando mezzi pubblici, risaliva le valli per saccheggiare quante più auto posteggiate presso località turistiche. La caccia al ladro sembrava essersi conclusa con successo quando una pattuglia della stazione di Cogolo intercettò il sospettato in una stazione ferroviaria della tratta Trento-Malè.

L’uomo però, aveva reagito colpendo i militari e scavaldando una recinzione riuscendo a scappare. Aveva però lasciato dietro di se uno zaino con arnesi da scasso, un passamontagna ed un paio di guanti. E dai guanti il Ris di Parma era riuscito a ricavare un dna «ignoto».

E dopo cinque anno lo stesso Ris è riuscito ad associare quella traccia genetica ad un romeno di 36 anni arrestato dai carabinieri della stazione di Vipiteno lo scorso giugno proprio per una serie di furti su auto. Il prelievo della saliva dell’uomo, eseguito al fine di riscontrare la presenza dello stesso sul luogo di altri delitti, ha dato il suo frutto. Il romeno sarà così certamente denunciato per il reato di violenza ad un pubblico ufficiale: i carabinieri a cui sfuggì ne hanno visto la foto segnaletica e l’hanno riconosciuto. Per quanto riguarda i furti su auto, i militari stanno riesaminando pratica a pratica al fine di reperire elementi che possano oggettivare la responsabilità dell’uomo.

La seconda denuncia riguarda un sedicente bulgaro (che si muove con l’aiuto di una stampella) arrestato un paio di settimane fa in flagranza: era stato beccato in un appartamento. Aveva fornito i suoi dati anagrafici ma non era stato possibile trovare alcun riscontro: i suoi polpastrelli, perché volutamente abrasi, non consentirono infatti di tracciare un’impronta.

Ma ugualmente i carabinieri della compagnia di Cles ritengono di poter attribuire all’uomo la responsabilità di due furti e di altrettanti tentativi perpetrati in danno di abitazioni di Malè il 12 dicembre. I militari sono giunti a lui ritenendo assolutamente sovrapponibile la tecnica di scasso adottata nelle due circostanze e, soprattutto, comparando con successo l’impronta rilevata durante i sopralluoghi presso le case prese di mira con quella della scarpa indossata dal bulgaro il giorno del suo arresto. Peraltro, proprio in quegli stessi giorni la presenza dell’uomo col bastone era stata segnalata da alcuni cittadini della val di Sole.













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