Il capoluogo prova a restare roccaforte 

Franzoia e Panizza vogliono mantenere la (quasi) inviolabilità del centrosinistra in città: li sfidano Zanotelli e de Bertoldi



TRENTO. La roccaforte del centrosinistra: Trento. Molte volte il termine è stato usato per estensione per tutta la provincia, nei titoli dei giornali (soprattutto quelli nazionali) e quando non è la roccaforte è “l’isola rossa”. A ben guardare non si ricorda a memoria d’uomo un sindaco che in città abbia governato con la destra. E tutta la storia dell’amministrazione provinciale è improntata ad una presenza di un centrosinistra autonomista. L’inviolabilità tuttavia non è sempre stata tale visto che nel 2008 Mauro Betta cadde contro Sergio Divina proprio nel collegio senatoriale di Trento. In precedenza si ricorda, ma erano altri tempi, ovvero il 1994, si verificò l’ondata di Forza Italia (e della Lega Nord) che traghettò a Roma un drappello composto da esordienti della politica.

Ora è ben vero che sembra sia tornata a soffiare un’onda di centrodestra ma sarà interessante vedere con quale forza lambirà il Trentino: tutto questo per dire che la partita in città, sulla carta, sembra essere quella con meno margine di incertezza per il centrosinistra.

Alla Camera corre l’assessora in Comune Mariachiara Franzoia, espressione del Pd ma con alle spalle anche la comunità dei focolari. Il centrodestra vi ha schierato contro un esordiente, Giulia Zanotelli, Lega Nord, che alla mancanza di esperienza ha contrapposto la grinta. Di sicuro sarà una donna a rappresentare la città capoluogo alla Camera, visto che anche il M5S ha deciso di candidare a Trento un volto femminile, quello dell’organizzatrice del Meetup cittadino, Carmen Martini.

Che il collegio del capoluogo sia considerato il più sicuro dal centrosinistra lo dimostra un altro fatto: quello, e qui ci spostiamo al Senato, che sia stato scelto subito e come unica opzione dal Patt: gli autonomisti (appagati da un posto blindato in quota Svp nel listino proporzionale, assegnato a Emanuela Rossini) si sono subito impuntati sul collegio di Trento. E nella girandola degli incastri la scelta blindata ha pesato non poco. Forza Italia e Lega nord hanno ceduto un solo posto al Senato, proprio questo, a Fratelli d’Italia, nella persona di Andrea de Bertoldi. Insomma la sorpresa sarebbe grossa se la roccaforte non dovesse restare tale, visto che i pezzi da novanta non sono rimasti con le mani in mano: all’apertura della campagna elettorale del centrosinistra, al Muse, con il candidato Dellai c’erano il suo successore in Provincia Ugo Rossi e quello che siede dove fu sindaco, ovvero Alessandro Andreatta. Insomma in campo c’erano, anzi ci sono, alcuni decenni di storia politica amministrativa della città. Ecco perché la roccaforte è diventata tale: il centrodestra prova a farla cadere.(g.t.)













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