il caso

Gli stranieri? In Trentino sono in calo

Da due anni i residenti diminuiscono e molti profughi se ne vanno in altri paesi. I siriani arrivati il 21 sono già ripartiti


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. La vulgata è sempre quella: è un’invasione. Vittima dei luoghi comuni e della superficialità, l’opinione più diffusa è che l’Italia e il Trentino siano meta di un flusso inarrestabile di immigrazione e che gli stranieri siano sempre di più. Non è vero. Gli stranieri residenti in Trentino sono in calo ormai da due anni e sono scesi sotto quota 50 mila. E più di metà dei richiedenti asilo destinati alla nostra provincia se ne va verso altri lidi. I dati raccolti dal Cinformi per l’annuale Rapporto Immigrazione parlano chiaro: nel 2016 erano 48.466 i cittadini stranieri iscritti ai registri anagrafici della provincia di Trento. L’incidenza sulla popolazione totale è del 9%. Rispetto all’anno precedente, è stata registrata una diminuzione di 1.638 persone immigrate, ovvero del 3,3%.

Questo calo è dovuto a due fattori: l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molti stranieri e la fuga verso paesi meno in crisi di noi. Si registra contestualmente un aumento elevato dei permessi di soggiorno per richiesta di asilo politico (+130,5%) e per motivi umanitari (+28,2%). Ma proprio per quanto riguarda i richiedenti asilo arriva un altro dato che dimostra come non ci sia nessuna invasione. Nel corso del 2016, infatti, sono stati accolti in Trentino 1.267 migranti, ma sono uscite 735 persone. Per lo più verso altri paesi.

L’ultimo esempio riguarda i migranti siriani accolti il 21 maggio alla residenza «La Vela». Si trattava di nuclei familiari per un totale di 25 persone. A poco più di una settimana, a Trento è rimasta una sola famiglia siriana di 4 componenti. Tutti gli altri se ne sono andati presumibilmente verso la Germania. Questo dimostra come molte persone tra quelle giunte in Trentino decidano di andarsene per conto proprio.

Attualmente, in Trentino sono presenti 1564 richiedenti asilo, anche se il conto non è agevole proprio perché molti ospiti mirano a raggiungere parenti che vivono in altri paesi. In questi primi mesi del 2017 gli arrivi sono 481, ma ci sono state anche 273 uscite dal programma di accoglienza. Dei 1564 richiedenti asilo presenti in provincia, la maggioranza sono ospiti dei due centri più grandi. 650 sono a Trento e 404 a Rovereto. Tra gli altri centri, spicca Garniga con 59 ospiti alle ex caserme del Bondone, ma ci sono anche Arco e Pergine con 36 presenze, Borgo con 20, Lavarone con 23, mentre a Riva ci sono solo 3 profughi, meno di Zambana che ne ospita 4. E che non ci sia nessuna invasione lo dimostra anche il fatto che solo una cinquantina di comuni trentini ospitano i migranti. La stragrande maggioranza dei comuni non ospita neanche un richiedente asilo.

Altro luogo comune da sfatare è che la stragrande maggioranza delle richieste di asilo vengano respinte. In realtà vengono respinte poco più della metà delle richieste, le altre vengono accolte nelle tre forme previste dalla legge italiana, ovvero la protezione internazionale, la protezione sussidiaria e la protezione di carattere umanitario, che è un unicum solo italiano.













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